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Torino-Cagliari, Petrachi: “Mercato? Ho fatto ciò che mi ha chiesto Miha”

Pre-partita / Il direttore sportivo commenta il momento granata

Marco De Rito

"Prima dell'inizio del match tra Torino e Cagliari, ai microfoni di Sky ha parlato  Gianluca Petrachi. Ecco le dichiarazioni del direttore sportivo:

Come ha visto Mihajlovic negli ultimi giorni? Qual è il punto di vista della società nei confronti dell’allenatore?

Diciamo che più che gli ultimi giorni è l’andamento. Nelle ultime settimane sostanzialmente non ci era piaciuto, sul fatto soprattutto dell’atteggiamento, perché a volte non lo so, forse non si è particolarmente abituati a tanti complimenti. L’idea di aver fatto una squadra importante e con tutti i complimenti che sono arrivati, magari uno pensa la qualità è salita e adesso vinciamo le partite. In realtà io credo che se non c’è la sana cattiveria agonistica, se non c’è quell’ardore, quella voglia che Mihajlovic ha portato puntualmente lo scorso anno qui a Torino, si fa fatica. Poi se tu metti queste caratteristiche e ci metti anche quel briciolo di qualità in più allora sì che devi vincere le gare. Ma se non ci metti quella sana cattiveria so da ex calciatore che si soffre, si patisce con qualunque avversario.

Se il Torino non vince Mihajlovic non sarà più l’allenatore del Torino?

Credo che sia importante l’atteggiamento e la voglia che hanno tutti quanti. A me piacerebbe ritornare a vedere quel Toro che comunque ha la mentalità bella aggressiva. Io ho chiesto questo tipo di mentalità, che lui paradossalmente ha portato al Toro. Al di là di quello che sarà il risultato, io voglio rivedere il Toro che ha quella voglia di raggiungere il risultato anche attraverso il sacrificio.

Credo che Sinisa sia una persona molto intelligente, una persona molto umile. Io poi amo confrontarmi con i miei allenatori, gli ho detto quello che pensavo in maniera molto tranquilla. Certamente è lui che fa andare avanti la barca, è lui il timoniere, è lui che deve sostanzialmente trasmettere questi messaggi e farli codificare ai giocatori nella maniera giusta. In questi giorni che hanno preceduto questa gara, ho rivisto un po’ negli allenamenti e negli atteggiamenti il Toro un po’ vecchio stampo, quindi sono abbastanza ottimista e  fiducioso.

È soddisfatto del gioco?

In realtà noi non è che abbiamo sofferto maledettamente gli avversari, anzi forse siamo una delle squadre che crea di più in fase offensiva, magari creiamo 10/12 palle gol, però puntualmente non facciamo gol. Quella è mancanza di sana cattiveria, di volere il gol, di volere il risultato. Certamente io credo che lo spartiacque negativo sia stato il pareggio in casa con il Verona, perché dopo il derby quella partita la dovevamo stravincere. Quella gara sinceramente mi ha un po’ indispettito, soprattutto per l’atteggiamento che abbiamo avuto nel secondo tempo. Accetto qualsiasi tipo di errore, anche di un singolo calciatore, però l’atteggiamento non lo perdono perché il Toro deve avere lo spirito da Toro e quindi quando vedo i miei calciatori che non ce l’hanno divento una bestia, come si suol dire.

Sei sicuro di aver migliorato la squadra cambiando Rincon con Benassi?

Io sono stato quello che ha scelto Benassi. Certamente quando siamo partiti quest’estate, l’allenatore mi ha chiesto di fare un modulo un po’ diverso, che non era il 4-3-3. Con il 4-3-3 Benassi sarebbe rimasto tutta la vita, giocando con un centrocampo a due abbiamo preferito fare un certo tipo di scelta. È evidente che poi si scelgono le caratteristiche, in base anche alle scelte tecniche che l’allenatore ti va a indicare a inizio stagione. Se andiamo poi a fare dei paragoni è normale che oggi è come a sparare sulla croce rossa: Benassi fa tre gol consecutivi, Rincon ancora non ha timbrato. Però credo molto in Rincon, credo sia un giocatore di temperamento, che possa trasmettere a una squadra giovane come la nostra la voglia di andare ad aggredire, ha preso qualche cartellino di troppo per questa esuberanza, però sinceramente non credo di farmene una colpa di questa scelta.