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Torino, il passo avanti di Miha: importante assunzione di responsabilità

Prepartita / Il tecnico stigmatizza la mancanza di equilibrio tra fase difensiva e fase offensiva: le parole in conferenza stampa gli fanno onore, ora l'Inter per cancellare l'amarezza

Gianluca Sartori

"La stagione attuale del Torino è stata sotto le aspettative che si erano create a inizio stagione - i granata hanno abbandonato troppo prematuramente la lotta per le posizioni europee - e si dibatterà ancora per settimane su chi abbia le maggiori responsabilità. Questa squadra ha fatto quel che ha potuto, nulla di più e nulla di meno, o c'erano le possibilità per lottare realmente per l'Europa? La verità sta nel mezzo. Il Torino di oggi ha lacune evidenti tra difesa e centrocampo e si può ritenere una squadra incompleta se l'obiettivo era quello di lottare per traguardi europei. Allo stesso tempo, qualcosa di più e di meglio si poteva fare, anche con questi giocatori. Arrivare a dieci giornate dalla fine con tredici punti di distanza dal sesto posto è un risultato che in pochi si sarebbero aspettati, lo scorso autunno. L'equazione per cui la mancata qualificazione europea equivale a un flop non sta in piedi, se si pensa che l'obiettivo dichiarato era quello di centrare l'Europa in due anni. Ma si sarebbe potuto fare qualcosa in più per restare competitivi fino alla fine.

"Invece il Toro è arrivato a febbraio senza obiettivi e non solo per i rigori sbagliati. Sinisa Mihajlovic è uomo che non si tira indietro dinanzi ai fatti e quanto detto nella conferenza stampa di presentazione di Torino-Inter gli fa onore. "Io sono il primo responsabile", ha detto il tecnico serbo. Dichiarazione che assume importanza perchè arriva a mente fredda e non negli istanti immediatamente successivi a un risultato deludente. Due le cose che si rimprovera maggiormente: non essere riuscito a dare equilibrio tattico alla squadra (quinto attacco e quint'ultima difesa. Il dato è lampante) e non avere dato l'imprinting della sua personalità ai suoi giocatori anche nelle partite fuori casa. "Ho strillato troppo negli ultimi giorni, per questo sono senza voce. Sono arrabbiato anche con me stesso", la candida ammissione del tecnico, uomo e allenatore che avrà dei difetti ma le cui parole hanno sempre il valore della sincerità.

"Quanto detto da Miha non fa una piega. Ora però si pensi al futuro e a come rimediare agli errori fatti. C'è modo e tempo per far sì che il progetto Mihajlovic a Torino possa risultare vincente. A partire dal match di oggi contro l'Inter: i granata non hanno nulla da perdere e chissà che non possa arrivare un buon risultato, per addolcire quell'amaro in bocca che effettivamente c'è nell'ambiente granata.