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Torino, lo dice il CIES: gli obiettivi si alzano, ma la spesa resta da metà classifica

L'analisi / La società di Cairo è soltanto il nono club per soldi spesi per la squadra attuale. Nonostante ciò l'obiettivo è più alto: segno di una società che sa spendere bene e punta sul miglioramento dei giocatori che possiede

Marco De Rito

"Per il Torino questo sarà l'anno della caccia al ritorno in Europa: secondo Sinisa Mihajlovic questa squadra può lottare per raggiungere traguardi importanti per come è stata costruita. Il tecnico granata ha ringraziato la società per il mercato che ha portato in dote giocatori importanti come N'Koulou e M'Baye Niang, investimenti importanti ma non esagerati. Il club di Via dell'Arcivescovado in questi anni si è contraddistinto per il rigore che ha sui bilanci e l'obbiettivo è far crescere la squadra attraverso una situazione finanziaria florida.

"Rispetto all'anno scorso la squadra sembra più competitiva ma le spese non sono state eccessive: in Serie A il Toro si classifica al 9°posto (44° in Europa)  come spesa per allestire la squadra attuale. Secondo il CIES, il gruppo di ricerca e osservazione del calcio europeo situato in Svizzera, per acquistare i cartellini dei giocatori del roster granata, le casse del club hanno sborsato 94 milioni. C'è un aumento di 32 milioni rispetto ai 62 della scorsa stagione ma, pur puntando alle zona europee, le spese restano da squadra di metà classifica. La società piemontese, infatti, si posiziona dopo Fiorentina e Sampdoria, formazioni che comunque, sulla carta, non hanno un tasso tecnico superiore ai granata.

"Si può dire che Urbano Cairo e Gianluca Petrachi siano riusciti a trovare il giusto equilibrio, effettuando investimenti mirati, ma hanno puntato soprattutto a valorizzare i giocatori che già si posseggono in casa, andando a mettere in atto una politica basata sui giovani. La storia di Andrea Belotti è un esempio chiarissimo di ciò: arrivato per poco più di 7 milioni come promessa del calcio italiano, il Gallo è oggi legato al Toro con un contratto che ha una clausola rescissoria di 100 milioni valida per l'estero. Il fatto che il gallo sia da tre anni al Toro sta a significare che si punta molto sui giocatori propri e li si vuole far crescere per alzare l'asticella ogni anno, senza andare ad effettuare spese folli che spesso non portano i risultati desiderati.