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Ventura: “Non chiamatemi ‘progetto sportivo’ i 400 milioni di debiti dell’Inter. Toro club sano”

Giampiero Ventura, tecnico del Torino

Il tecnico granata ospite al Circolo dei lettori: "Noi puntiamo su giovani in grado di affermarsi con la nostra maglia, non gente già affermata altrove e strapagata. Questo è fare calcio. Benassi da Nazionale maggiore"

Manolo Chirico

"Da un lato i club sani, con il bilancio in regola e senza debiti con le banche. Società che puntano a far crescere e sbocciare i diversi talenti scoperti con largo anticipo bruciando la concorrenza. Dall'altro, club che al contrario comprano giocatori già fatti e finiti, pagando cifre astronomiche: per i cartelli e in termini di ingaggio.

"E in tal senso il Torino può definirsi un esempio virtuoso, come sottolinea il tecnico Giampiero Ventura: "La nostra è tra le poche squadre sane che porta avanti un progetto sportivo nel vero senso della parola. Puntiamo su giocatori in grado di crescere e affermarsi nel breve periodo. Questo è fare calcio".

"Il tecnico ligure, ospite al Circolo dei Lettori del capoluogo piemontese, sottolinea: "Quando leggo che l'Inter, un esempio tra molti, ha 400 milioni di debito penso proprio che la direzione intrapresa non sia quella più consona allo sport. Ognuno è libero di scegliere e gestire le proprie faccende come meglio crede, ma non venitemi a parlare di progetto sportivo".

Ventura al Circolo dei lettori di Torino

"Difficile dare torto all'allenatore granata, d'altronde l'ultimo bilancio nerazzuro (quello del 2014-15) si è chiuso con un ammanco consolidato di 140 milioni. Va specificato che nello stesso esercizio sono già stati segnati anche i costi degli stipendi futuri che il tecnico Mazzarri (ancora sotto contratto) dovrà percepire, parimenti, a questi vanno aggiunti: i 230 milioni di debiti con le banche, i 108 milioni prestati da Thohir, i 68 milioni che spettano ai fornitori e infine gli 11 nei confronti degli altri club, al saldo di tutte le recenti operazioni di mercato. Un rosso totale di 417 milioni di euro.

"Una cifra 7 volte superiore a quella che sancì il fallimento del 'vecchio Torino' prima ancora che questa potesse iscriversi al campionato. Ciononostante, sino a qualche mese fa, i nerazzuri ancora lottavano per lo scudetto...

"Uno scenario che porterebbe alla bancarotta totale di qualsivoglia normale società, ma - come spiegano bene i colleghi de Il Sole 24 ore - il club di Erick Thohir così normale non è. Il principio che attualmente tiene in piedi l'Inter nonostante i debiti sta alla base dell'alta finanza: "Too Big to Fail". Tradotto: troppo grande - il debito - per fallire.

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"Conti economici a parte Ventura prosegue descrivendo l'attuale progetto sportivo granata: "Vogliamo fare qualcosa di importante per i prossimi 10 anni e non vivere alla giornata. Questa squadra ha potenzialità enormi, con il tempo le saprà esprimere. Abbiamo i migliori giovani italiani e non in rosa, da Maksimovic a Baselli, passando per Zappacosta, Benassi e Belotti. Senza dimenticare tutti gli altri. Questa è programmazione, questo è fare calcio. Prendere giovani che possano permetterti di creare uno zoccolo duro per il futuro, con ragazzi di 25 anni di media, tutti competitivi".

"E dopo le tante critiche ricevute nella passata stagione, in particolare per il disimpegno errato nel derby contro la Juve e l'espulsione ingenua contro lo Zenit in Europa League, un menzione speciale va a Benassi: "É un giocatore già da Nazionale maggiore - conclude Ventura.