RCS ha chiuso i primi nove mesi del 2025 con un utile netto di 31,6 milioni di euro, in leggero calo (-1,6%) rispetto allo stesso periodo del 2024. I ricavi sono stati pari a 583 milioni, contro i 602,3 milioni dell’anno precedente, penalizzati soprattutto dal rallentamento della pubblicità e delle vendite di prodotti collaterali. Nonostante il contesto difficile per l’editoria, il gruppo guidato da Urbano Cairo mostra una buona tenuta: l’EBITDA, cioè il margine operativo lordo che indica la redditività prima di interessi, tasse e ammortamenti, è salito leggermente a 91,8 milioni (91,4 milioni nel 2024). Anche l’EBIT, il risultato operativo che misura il profitto dopo gli ammortamenti ma prima delle imposte, è cresciuto a 52,6 milioni (51,5 milioni nel 2024). La posizione finanziaria netta è migliorata, tornando positiva per 9,9 milioni grazie alla generazione di cassa operativa, nonostante dividendi per 36 milioni e investimenti per oltre 20 milioni. L’indebitamento complessivo è sceso a 109,9 milioni, rispetto ai 127,2 milioni di fine 2024. La pubblicità resta in calo (227,3 milioni contro 237,1 milioni nel 2024), ma la componente digitale continua a crescere: i ricavi online hanno raggiunto 152,2 milioni, pari al 26,1% del totale, e rappresentano ormai oltre il 40% della raccolta pubblicitaria complessiva. Nel complesso, RCS conferma una buona solidità e capacità di adattamento, pur in un mercato ancora complesso per l’editoria tradizionale.
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Cairo, buoni i conti di RCS
I conti del gruppo editoriale sotto la guida del patron granata. Cresce bene la componente digitale.
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