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Haaland–Mancini, scintille in campo: “Grazie per la motivazione”

Matteo Curreri
Il norvegese reagisce alla provocazione del difensore azzurro e firma una doppietta

Una sconfitta che lascia l'amaro in bocca. Dopo essere passata in vantaggio con il gol di Pio Esposito, la Nazionale di Gennaro Gattuso è stata travolta nella ripresa dalla Norvegia. Un poker ospite aperto da Nusa e chiuso nel recupero da Strand Larsen; nel mezzo, la doppietta di chi, se non Erling Braut Haaland, giunto a 55 gol in 48 presenze in nazionale: numeri da vero marziano. Non poteva mancare il suo timbro in una sfida in cui, almeno fino al primo tocco vincente, era sembrato un po’ fuori dalla partita. Guai a risvegliarlo.

Un concetto che deve essere sfuggito al difensore azzurro Gianluca Mancini, con cui Haaland, nella ripresa e sul risultato di 1-1, ha avuto qualcosa da ridire. Un battibecco raccontato dallo stesso attaccante del Manchester City nel post-partita: "Sul punteggio di 1–1 ha iniziato a toccarmi il sedere, e ho pensato: ‘Ma cosa stai facendo?’”, racconta Haaland, che dalla provocazione ha trovato ulteriore forza per fare male ai padroni di casa: "Allora mi sono un po’ scaldato e gli ho detto: ‘Grazie mille per la motivazione, adesso si fa sul serio’. Poi ho segnato due gol, abbiamo vinto 4–1, quindi direi che è andata bene. Grazie a lui”.

Questo il retroscena in una serata storica, che riporta la Norvegia al Mondiale dopo 28 anni: l'ultima volta risaliva infatti a Francia '98, due anni prima che Haaland venisse al mondo con l'unico scopo di bucare le reti avversarie.