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CASTELLAMMARE DI STABIA, ITALY - JULY 17: A general view of Romeo Menti Stadium during the serie B match between SS Juve Stabia and ChievoVerona at Romeo Menti stadium on July 17, 2020 in Castellammare di Stabia, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
Le indagini hanno restituito un "quadro allarmante", ha sottolineato allarmato il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, nel corso di una conferenza stampa. Le indagini svolte hanno reso certezza quanto già si temeva: la Juve Stabia era totalmente sotto il controllo della Camorra, a partire dalla vendita e la gestione dei tagliandi, la selezione all'ingresso dello stadio Romeo Menti e i rapporti tra tifosi e giocatori. Unica possibile la decisione del tribunale di Napoli, che ha posto il club sotto gestione controllata. Tra i casi più emblematici emersi dall'indagine riguardante la pregressa situazione del club di Castellammare di Stabia ve ne sono alcuni che riguardano anche il settore giovanile, come il figlio minorenne di un boss detenuto al 41bis che, durante un colloquio in carcere, ha chiesto al padre di non stare più in panchina. I legami del club si ritiene fossero principalmente con le famiglie D'Alessandro e Imparato: la prima era talvolta inneggiata dagli spalti e il consuocero del boss D'Alessandro ha addirittura ricoperto la carica di presidente della società. Un altro chiaro esempio di questa situazione si è verificato lo scorso 9 febbraio, in occasione di Juve Stabia-Bari al Menti di Castellammare: a controllare i tifosi di casa ai tornelli c'era un pluripregiudicato legato ai "Pagliaroni" del clan D'Alessandro, già destinatario di un daspo triennale. Una situazione estrema, che il tribunale di Napoli non ha potuto far altro che risolvere con una soluzione già presa per i casi di Foggia e Crotone: porre la società sotto gestione controllata. Il prefetto di Bari, Michele Di Napoli, non ha escluso la possibilità di rinviare le prossime gare casalinghe della Juve Stabia per assicurarsi che i provvedimenti procedano nel migliore dei modi. Un altro passo per estirpare il cancro mafioso dal mondo del calcio.
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