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Lite Allegri-Oriali, Gravina duro: “Un solo sconfitto: il calcio”

Matteo Curreri
Tensione dopo Napoli-Milan in Supercoppa: scontro verbale tra le panchine, interviene il presidente della Figc

L'attenzione del calcio italiano, per questo weekend, si sposta tra le gare di Serie A e l'Arabia Saudita, dove si sta svolgendo la Supercoppa Italia. Nella serata di ieri si è già svolta la prima semifinale, che ha visto il Napoli prevalere 2-0 sul Milan. Un gol per tempo per gli azzurri, avanti prima con Neres al 39' e poi capaci di raddoppiare al 63' con Holjund. Ma la gara tra azzurri e rossoneri sta avendo un seguito anche dopo il triplice fischio per quanto accaduto tra le due panchine. Tensione, scintille, fino agli insulti. Protagonista in negativo, in questo caso,  Massimiliano Allegri: "Siediti, cog...ne, idiota e leccac...o" avrebbe detto l'allenatore del Milan a Lele Oriali, collaboratore di Antonio Conte. E' da un "Ma basta!" rivolto dall'ex ct della Nazionale alle proteste della panchina rossonera che si è inasprito il tutto. Al triplice fischio non c'è stata la consueta stretta di mano tra i due allenatori. Allegri ha parlato di "cose di campo", ma potrebbe esserci una sanzione da parte del giudice sportivo. Intanto, il Napoli ha rilasciato un comunicato che condanna con fermezza l'atteggiamento verso di Allegri verso Oriali: "Auspichiamo che tale aggressione, totalmente fuori controllo, non passi inosservata, a maggior ragione perché, con 33 telecamere impegnate nella produzione dell’evento, è impossibile non riscontrare quanto è avvenuto”.

Gravina: "Offendere sta diventando normale, serve educazione"

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Sull'accaduto, nella giornata odierna, ha preso parola il presidente della Figc Gabriele Gravina: "Stiamo parlando di una figuraccia", ha detto senza tanti giri di parole. Gravina ha poi approfondito la questione: "Le sanzioni si applicano in caso di violazione del regolamento sportivo. Qui credo si tratti di un fatto culturale, bisogna riacquistare il senso dell'educazione. Purtroppo offendere sta diventando quasi normale, i movimenti delle panchine sono inguardabili e si è convinti che più si urla in panchina più si possano condizionare le decisioni di campo. C'è solo uno sconfitto all'interno di tutto questo, ed è il calcio".