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Napoli, spuntano chat e mail sul caso Osimhen

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Dai messaggi interni ai documenti del Lille: la trattativa per Osimhen finisce di nuovo sotto inchiesta
Matteo Curreri

Ombre sul trasferimento, avvenuto nell’estate del 2020, di Victor Osimhen al Napoli. Un acquisto più che azzeccato per i partenopei, a testimoniarlo le 76 reti in 133 partite, coronate dalla vittoria dello Scudetto del 2023 con Luciano Spalletti. Un rapporto poi deterioratosi con la piazza, che lo ha condotto a sposare la causa del Galatasaray. Ma il suo nome resta di attualità alla luce degli ultimi sviluppi relativi alle chat, svelate da Repubblica, che mettono sotto i riflettori l’ad Andrea Chiavelli, l’allora ds Cristiano Giuntoli e il vice Giuseppe Pompilio. Conversazioni che riguardano il raggiungimento dei 70 milioni di euro richiesti dal Lille per l’ingaggio dell’attaccante nigeriano, per cui sarebbero stati inseriti i cartellini del portiere Karnezis e di tre giovani del vivaio partenopeo, girati subito in prestito in Serie C e D senza aver mai toccato il suolo francese. Nelle chat emergono anche scambi dai toni ironici e coloriti, come quando Giuntoli parla di “terrorismo psicologico” per descrivere le pressioni del Lille nella trattativa.

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Le indagini e la replica del Napoli

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La Guardia di Finanza ha poi fatto emergere le proposte via mail del Lille di gonfiare la cifra, pur ricordando i rischi legali dell’operazione. Materiale che fa parte dell’informativa della Guardia di Finanza, che ha condotto al rinvio a giudizio di Aurelio De Laurentiis e dell’ad Chiavelli per falso in bilancio, con udienza fissata al 6 novembre. Quest’oggi è arrivata la replica del collegio difensivo del Napoli, che esprime stupore per la diffusione di “atti di indagine che, per la loro natura, avrebbero dovuto rimanere riservati”, contravvenendo ai principi di riservatezza e tutela del diritto di difesa. A loro discolpa, gli avvocati dei partenopei parlano di “frasi estrapolate da un contesto dialettico ben più ampio” e ricordano come “gli stessi interlocutori siano già stati sentiti dai Pubblici Ministeri, e ciò unicamente in qualità di persone informate sui fatti, fornendo spiegazioni puntuali, tali da escludere qualsiasi rilevanza probatoria delle stesse”. L’inchiesta, coordinata dai pm Lorenzo Del Giudice e Giorgio Orano, arriva dopo che la FIGC aveva già archiviato la vicenda sotto il profilo sportivo nel 2022.