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Torino, calciomercato alle porte: quanto possono spendere i granata?

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La prima stagione di Vanoli non ha portato i risultati sperati: acquisti e cessioni serviranno per creare una rosa in grado di migliorare la situazione attuale
Davide Bonsignore

La stagione granata è arrivata alla sua conclusione deludendo le ambizioni iniziali. L'arrivo del calciomercato è prossimo: ci sarà una prima sessione di dieci giorni all'inizio di giugno e una seconda tornata di due mesi che si aprirà invece con il mese di luglio. Le situazioni aperte per i granata sono molte, ma l'obiettivo è unico e trapela dalle dichiarazioni dei giocatori: "Sono convinto che nella prossima stagione faremo ancora meglio: stiamo lavorando per un Torino da Europa", raccontava Maripan a fine aprile in un'intervista rilasciata a Sky Sport. Ancora più esplicito, invece, Cristiano Biraghi nella conferenza stampa che ha fatto seguito alla sfida contro l'Inter:"Per andare in Europa servono 65 punti, non 50. Non si può pretendere che in due mesi di classifica si guadagnino 20 punti, non siamo contenti di cosa abbiamo fatto finora. Il campionato dell'anno prossimo dev'essere un altro treno. L'allenatore sa cosa vuole fare e ce lo trasmette ogni giorno". In questa stagione i granata possono chiudere ad un massimo di 50 punti, mentre Biraghi fissa il target necessario per il raggiungimento dell'obiettivo Europa a 15 lunghezze di distanza. Con l'apertura del mercato e le varie situazioni da valutare, il Torino può intervenire con entrate e uscite per cercare di migliorare il tasso tecnico della rosa e tentare la qualificazione nel prossimo campionato. La domanda lecita da porsi, però, è: quanto può spendere il Torino sul calciomercato estivo?

Torino, il costo annuale della rosa attuale

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Cercare di prevedere le possibili spese legate ai movimenti di mercato è un procedimento complesso che richiede di dover chiudere più di un occhio su molti aspetti. Per quanto sia azzardato il discorso, nelle prossime righe si proveranno a fare delle ipotesi partendo da numeri certi, per cercare di ottenere un risultato quanto più vicino alla realtà. Nel fare ciò, occorre valutare non tanto il budget d'acquisto a disposizione della società, quanto il costo annuale della rosa nel bilancio. Il costo totale a bilancio di ogni singolo calciatore è calcolato sommando lo stipendio annuale lordo all'ammortamento, valore che considera, invece, la ripartizione del prezzo d'acquisto del calciatore o della valutazione fatta sul suo cartellino per un numero di anni pari alla durata del suo contratto. Il costo totale della rosa del Torino ad oggi, come si può vedere dalla tabella qui sotto, è pari circa a 80,5 milioni di euro.

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Per i giocatori arrivati in granata in prestito, indipendentemente dal riscatto, si considera lo stipendio e non l'ammortamento mentre per quelli mandati in prestito dal Torino verso altre piazze si fa il ragionamento inverso. Discorso analogo vale per i prodotti della Primavera, per i quali non si considera ammortamento. Tenuto conto di questi principi, abbiamo quindi determinato il costo totale annuo della rosa granata, pari a poco più di 80,5 milioni di euro. Da qua si può partire per fare un discorso relativo a possibili giocatori in entrata e in uscita. In rosso sono segnati i giocatori che è probabile non saranno più in granata nella prossima stagione. Iniziamo con Ricci e Milinkovic-Savic, che sono gli uomini mercato principali. Il centrocampista ha attirato su di sé gli interessi di club blasonati ed è probabile che lasci il Torino in estate. Peraltro, la cessione del talento azzurro sarebbe un sacrificio che permetterebbe ai granata di investire per migliorare anche gli altri reparti. Discorso simile vale per il portiere serbo, per il quale c'è da considerare anche l'aspetto legato alla clausola rescissoria, che ne facilita la partenza. Ci sono poi Ilic e Sanabria. Il Torino ha provato a vendere il primo in ben due occasioni, ma senza successo: la prossima estate potrebbe essere la volta buona. Il periodo di Sanabria in granata, poi, con l'arrivo di Adams, sembra giunto al termine, senza che il paraguayano abbia mai convinto al 100%. A questi si aggiungono Karamoh e Linetty, i cui contratti sono in scadenza a giugno di quest'anno e per i quali non traspare l'intenzione di rinnovare. Cessione probabile anche per Tameze, sempre più ai margini. Sosa e Salama sono arrivati in prestito con diritto di riscatto rispettivamente nella scorsa estate e a gennaio. Il secondo tornerà in Francia senza aver mai esordito in granata, mentre il primo sembra non abbia reso sufficientemente per convincere il Torino ad esercitare il riscatto fissato a 7 milioni di euro. Concludono questa trafila di uscite i giocatori attualmente in prestito che è molto difficile abbiano un futuro in granata: Seck, Haveri, Bayeye e Pellegri. Quest'ultimo è difficilmente riscattabile dall'Empoli, visto il grave infortunio che l'ha, nuovamente, tenuto fuori dal terreno di gioco. Qualora tutti questi elementi dovessero uscire, come qui ipotizzato, il Torino libererebbe dal costo annuale della rosa poco più di 26 milioni, che potrebbero essere reinvestiti per puntare all'obiettivo: la qualificazione alle coppe europee.

Ma quanto può spendere il Torino in estate?

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Da questo momento partono le supposizioni. Abbiamo dunque supposto che il Torino abbia liberato dagli 80,5 milioni di costo rosa, circa 26 milioni, poco meno di un terzo. Siamo anche partiti dal presupposto che il club granata abbia un obiettivo tecnico, non economico: arrivare in Europa. È sensato, visti gli scorsi anni, ipotizzare anche che il mercato del Toro sarà impostato sulla base di acquisti mirati che possano aumentare il proprio valore nel corso dell'esperienza in granata. Su questo presupposto si può impostare un mercato che sia in grado di pareggiare il valore di costo annuale che si aveva prima delle uscite. Considerati i giocatori che verrebbero a mancare e i limiti tecnici mostrati nel corso della stagione, ipotizziamo che gli obiettivi di mercato per l'organico granata siano: un portiere titolare, un difensore titolare, un esterno duttile in grado di fare sia il titolare sia il vice-Lazaro, due centrocampisti di cui un titolare e un attaccante versatile. Analizziamo il tutto nella tabella qui sotto, dove in verde sono segnati alcuni giocatori nuovi selezionati tra le voci di mercato degli ultimi tempi, per avere dei riferimenti utili al calcolo per la nuova stagione.

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Questo discorso lo si sta facendo partendo da alcuni riscatti: Biraghi, da confermare a 100 mila euro con un contratto fino al 2027; Pedersen, il cui obbligo di riscatto a 3,5 milioni è già scattato, con un contratto fino al 2027 con opzione per un altro anno; ultimo ma di certo non meno importante, Elmas, da riscattare a 17 milioni. Quando non si hanno certezze legate alla durata dei contratti, per convenzione abbiamo ipotizzato una durata di 5 anni. Così si trova l'ammortamento di Elmas pari a 3,4 milioni di euro. Prima di procedere con gli acquisti veri e propri, sono da considerare come parte della rosa giocatori che sono attualmente in prestito ma che è possibile che trovino spazio nella prossima stagione: si tratta di Dellavalle, Ciammaglichella e Silva, per i quali si può immaginare, approssimando per eccesso, un salario lordo stagionale pari a mezzo milione di euro. Dati gli obiettivi sopra enunciati, per donare concretezza a questo discorso si possono iniziare ad inserire alcuni nomi che vi abbiamo raccontato già nelle scorse settimane. Per la porta, trattiamo quindi il profilo di Yahia Fofana, estremo difensore dell'Angers, con una possibile spesa di 10 milioni da ammortizzare in 5 anni di contratto. Fofana percepisce attualmente uno stipendio di 720 mila euro, che il Torino potrebbe alzare a 1 milione netto. Per la difesa, il profilo più quotato è quello di Andrea Carboni, attualmente in forza al Monza ma che ha l'intenzione di rimanere in Serie A. Anche il suo prezzo si aggira intorno ai 10 milioni. Per quanto riguarda lo stipendio vale un discorso simile, ma con base di partenza pari a 930 mila euro, come riportato da Calcio e Finanza. Come esterno, tra i papabili più interessanti c'è il nome di Gabriel Strefezza, che ha perso il posto al Como a causa dell'arrivo a gennaio di Ikonè. Le cifre per il cartellino e lo stipendio sono analoghe alle due appena citate. Per l'attacco, proprio in questa uscita a Lecce Davide Vagnati avrà la possibilità di discutere con il ds degli avversari, Pantaleo Corvino, riguardo al cartellino di Nikola Krstovic. I pugliesi fissano un prezzo intorno ai 20 milioni e si può quindi ipotizzare una spesa simile per ottenere le prestazioni del giocatore. Attualmente la punta montenegrina percepisce uno stipendio di 450 mila euro lordi stagionali, secondo quanto raccolto da Salento News, ma sarebbe probabile un incremento fino al milione tondo. Per quanto riguarda le figure dei due centrocampisti, al momento non si hanno indiscrezioni legate a nomi specifici. Tuttavia, secondo le modifiche apportate all'organico finora, il Torino avrebbe ancora a disposizione circa 7 milioni di euro per tornare in pari con il costo annuale di partenza. Si potrebbero quindi considerare due profili da circa 3,5/4 milioni di costo annuo in bilancio cada uno, ovvero profili non troppo lontani da quelli trattati finora, con un cartellino fissato intorno ai 13/15 milioni e uno stipendio da 1 lordo annuo. Naturalmente i due valori sono inversamente proporzionali e qualora dovesse salire uno bisognerebbe far abbassare l'altro. Quindi, concludendo, il Toro dovrà essere molto bravo nella prossima stagione a sfruttare la grande capacità di gestire i giovani del proprio tecnico, integrando nelle rotazioni giocatori come Njie o Dellavalle. Tuttavia, gli investimenti sul mercato dovranno esserci e dovranno essere importanti. Facendo determinati sacrifici il Torino potrà avere sufficienti risorse per fare un calciomercato funzionale, acquistando profili di prospettiva ma che siano già in grado di garantire da subito un certo apporto qualitativo alla rosa. Il tutto unito ai riscatti più che di qualità che si sono considerati in quest'analisi. Anche relativamente ai valori dei cartellini si parla comunque di cifre molto elevate, considerando anche solo che il prezzo di Ricci è fissato intorno ai 40 milioni, la clausola di Milinkovic-Savic è pari a 20 milioni e che il Torino è stato vicino a vendere Ilic per una cifra superiore ai 15 milioni di euro. È un aspetto importante da tenere in considerazione perché chiaramente questo discorso è valido a patto che sia rispettata la condizione necessaria per cui i ricavi dalle uscite dei giocatori siano superiori alle spese per le entrate dei giocatori.

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