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Allegri pre Torino-Milan: “Non è assolutamente un derby per me”

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Il tecnico dei rossoneri ha parlato nella conferenza stampa pre partita: "È una partita difficile per tutti"
Eugenio Gammarino

In vista del monday night di Serie A in programma domani sera alle 20.45 allo Stadio Olimpico Grande Torino tra Torino e Milan, l'allenatore dei rossoneri Massimiliano Allegri ha presentato la gara nella conferenza stampa della vigilia. Di seguito le sue dichiarazioni rilasciate ai giornalisti presenti in sala stampa.

Prima di Udinese-Milan parlò di partita crocevia, anche col Torino è così? "Bisogna essere pronti a fare una partita solida, domani affronteremo una squadra... Ci sono dei numeri che cercheremo di invertire. Negli ultimi 12 anni 6 pareggi, 5 sconfitte e 1 una sola vittoria. Negli ultimi tre anni il Milan ha perso tre volte. Bisogna affrontarla con grande umilità. Torino squadra molto fisica, giocare in casa loro in questo momento è molto difficile, vengono da una serie di risultati negativi. Bisogna fare una partita molto concreta. Siamo arrivati in un momento della stagione in cui, da oggi a fine gennaio, sarà un periodo in cui la classifica verrà delineata".

Il bollettino in casa Milan e la classifica: "Tutto dipende dai filotti di vittorie che si possono fare, Inter e Napoli sono attrezzate per vincere il campionato. Dobbiamo avere la forza di rimanere lì. Bollettino? Gimenez speriamo di averlo presto, è importante per noi. Pulisic stanotte ha avuto la febbre, vediamo se ci sarà. Fofana speriamo di averlo col Sassuolo. Abbiamo una settimana importante tra domani e Sassuolo, l'obiettivo è fare due risultati positivi".

Come ha reagito la squadra alla sconfitta? Che ne pensa delle parole di Fabregas dopo la sconfitta di ieri? Ha detto che preferisce perdere che stare tutti dietro la palla a difendere. "Non ho sentito quello che ha detto Fabregas, sta facendo un lavoro importante col Como. Per noi è importante dare seguito ai risultati. Giovedì con la Lazio siamo stati paradossalmente anche più "bellini", ma non abbiamo avuto la cattiveria per portare a casa il risultato. Deve essere vista come un'opportunità di miglioramento. Quando la squadra gioca con grande rispetto e cattiveria difficilmente prendi gol su palla inattiva".

Un Milan Leao-Pulisic dipendente, a questa squadra mancano i gol dei centrocampisti e degli esterni? "Eravamo partiti bene con Loftus-Cheek a Lecce su palla inattiva, poi ci siamo fermati. Li faranno, arriveranno, ce li hanno nelle loro caratteristiche. Dobbiamo migliorare le palle inattive, facciamo pochi gol. Con la Lazio abbiamo rischiato in campionato e preso gol giovedì: dobbiamo migliorare. Poi è importante giocare una fase difensiva da squadra, giovedì secondo me la squadra ha giocato difensivamente una delle migliori partite. Una nota positiva giovedì c'è stata, ma non basta: bisogna continuare a migliorare le due fasi e bisogna avere chiaro l'obiettivo, che è il risultato".

Manca il gol di Rabiot? "Adrien sta migliorando la condizione. I suoi gol arriveranno, come quelli di Loftus. Loftus giovedì ha avuto due occasioni per fare gol: deve essere più convinto delle qualità che ha. Ci aspettiamo molto da lui".

È soddisfatto o manca qualcosa? "In pieno non sono assolutamente soddisfatto perché tutti non dobbiamo essere soddisfatti: dobbiamo lavorare per migliorare. Le cose giuste rimangono, le cose sbagliate vanno migliorate e su questo bisogna lavorare. Ogni giorno che passa dobbiamo avere la convinzione di migliorare. Niente è impossibile, tutto è possibile, bisogna fare il massimo per ottenere quello che sembra impossibile. Dobbiamo lavorare per il 10, vuol dire lavorare al massimo delle possibilità. Ma bisogna avere la convinzione. Se non c'è la convinzione fai il massimo ma non il tuo massimo. Come ho detto tante volte, ripeto, non esisto il mantenimento: esiste il miglioramento o il peggioramento. È un momento importante della stagione, bisogna risparmiare le energie mentali: quando andiamo in campo le partite passano dai piedi e dalla testa. Il nostro volere è fondamentale: il nostro volere qual è? Che l'anno prossimo, con le buone o con le cattive, il Milan deve rientrare in Champions".

I potenziali sostituti di Fofana? "Sono contento per Jashari, ha fatto un buon rientro. Credo sia stata la sua prima volta in quel ruolo lì, ha sempre giocato in un centrocampo a due o da mezz'ala di posizione. Ha molti margini di miglioramento. Ricci è un ragazzo intelligente ed è affidabile, è molto importante per un allenatore. Quando metti in campo un giocatore affidabile, soprattutto a livello mentale, sa quello che può dare sia che inizi e sia che subentri. Ruben è uno che deve convincersi ancora di più delle qualità che. Deve essere convinto di quello che fa".

Tante assenze in attacco, serve l'aiuto di Nkunku. Soddisfatto del suo apporto? "Lasciamo perdere l'investimento, parlo del giocatore che ha qualità tecniche straordinarie. È arrivato dopo. Contro la Lazio a San Siro ha fatto una buona partita. Anche lui si deve convincere che deve essere determinante. Le qualità tecniche, basta vedere come stoppa o passa, nessuno può discuterle. Abbiamo bisogno di ragazzi che siano convinti in quello che fanno per arrivare all'obiettivo di squadra. Sono contento di Nkunku e sono convinto che possa fare bene, magari domani può fare gol".

Visite particolari per Gimenez per capire cosa ha? "Il professor Ordine è sempre ironico (ride, ndr). Santiago sta lavorando, speriamo in settimana di riaggregarlo parzialmente con la squadra. La caviglia è a posto. Speriamo di riaverlo, abbiamo bisogno di lui. È un giocatore affidabile, ha lavorato molto per la squadra, ha avuto tante occasioni, ha avuto tre gol annullati per un centimetro, ha fatto tanti gol nel Feyenoord, non è che ha disimparato a fare gol. Gimenez deve rientrare, lo aspettiamo e speriamo che in settimana possa rientrare parzialmente con la squadra".

Allegri contro il Torino, un derby personale? "I numeri positivi erano quando allenavo la Juventus, non è assolutamente un derby per me. È una partita difficile per tutti, non per me. È una partita dal risultato importantissimo: una volta che avremo chiaro quello sarà più facile".

Questo Milan ha una punta ideale per il suo gioco? "Ne abbiamo parlato tante volte. Di centravanti veri tra Juventus e Milan, ma anche a Cagliari, ne ho avuto solo uno che era Higuain. Mandzukic svariava, giocava anche ala sinistra. Ibrahimovic, Robinho, Cassano e Pato... Ibra era molto più bravo a mandare gli altri, il centravanti l'ha fatto in vecchiaia. È una questione di caratteristiche, io devo cercare di metterli nelle migliori condizioni. L'importante comunque è fare gol, in questo momento qui i 4 attaccanti che abbiamo 2 hanno fatto 10 gol, abbiamo bisogno dei gol di Nkunku, di Gimenez, dei centrocampisti e dei difensori. Alla fine del campionato per essere lì bisogna fare un tot di gol e subirne meno. Non ho mai visto una squadra vincere o arrivare nelle prime posizioni con una differenza reti minima, e quella è matematica".

A che livello è l'inserimento nel gruppo dei giocatori arrivati in estate e che hanno giocato meno? "Siamo partiti che eravamo un gruppo, siamo diventati una squadra e si può ancora migliorare. Ci sono giocatori che con meno minutaggio magari fanno un po' fatica, ma l'importante è che quando entrano a livello mentale siano dentro la partita. A Roma siamo stati un po' frettolosi a fine partita, dovevamo gestire meglio la palla e giocare meglio. Non bisogna pensare a quello che è stato ma a quello che sarà, che è la partita col Torino".

Tante polemiche con la Lazio e poi gol loro su un angolo inesistente... "Ho sorriso dopo la partita, perché sabato nella decisione del rigore è stato tolto alla Lazio un angolo che era angolo, giovedì siamo stati eliminati per un angolo che non era angolo. Il calcio l'ha inventato un diavolo, ci sono certe combinazioni... Ma ci abbiamo riso sopra".

A gennaio un attaccante? "Manca ancora un mese, abbiamo una settimana importante con queste due partite".