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Investimenti mirati e scommesse sul mercato, che producono milioni con cui mandare avanti la società: Torino ed Empoli sono due club che, negli ultimi anni, sono paragonabili per strategie di base e risultati, economici ma anche sportivi, ottenuti. I presidenti Urbano Cairo e Fabrizio Corsi hanno messo in moto quelle che sono due società che fungono da esempio virtuoso a livello di gestione manageriale nel panorama italiano. Competenza nelle scelte tecniche e capacità di capitalizzarle al meglio sul mercato fanno sì che Empoli e Torino siano da anni società in grado di camminare sulle proprie gambe.
Alla base di tutto ci sono i due DS, Gianluca Petrachi e Cristiano Carli. Due dirigenti che hanno dimostrato di vederci bene e saper costruire ritorni economici importanti da scommesse o piccoli investimenti (l'uomo-mercato granata) e prodotti del settore giovanile (l'omologo toscano). E' la storia che parla per loro. Dal 2013 ad oggi (considerando già in tasca i milioni provenienti dai prestiti con obbligo di riscatto) Petrachi ha incassato la bellezza di circa 94 milioni di Euro per giocatori come Ogbonna, Immobile, Cerci, Glik, Maksimovic e Peres, che erano costati in tutto circa 20 milioni. Ma Cristiano Carli non è da meno. Basta mettere in fila giocatori come Eder (pagato 0.5 dai brasiliani del Criciuma e rivenduto a 5.5), Rugani, Mario Rui, Hysaj, Tonelli (tutti prodotti del vivaio) e Valdifiori (preso dal Cesena a 0.8 milioni e rivenduto al Napoli a 5): sei elementi che sono costati circa 1.3 milioni in tutto e ne sono fruttati ben 39.5 (sempre considerati già realizzati gli incassi relativi agli obblighi di riscatto, come quello della Roma per Mario Rui). E il DS toscano ha maledetto l'infortunio di Barba allo Stoccarda, che gli ha impedito di incassare altri 4 milioni per il mancato riscatto del club tedesco.
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