Sarà Torino-Milan a chiudere il quattordicesimo turno della Serie A 25/26. Gara importante sotto molti punti di vista per entrambe le squadre. Da un lato c'è il Torino, che deve riscattare le due sconfitte di fila contro Como e Lecce. Sponda lombarda, l'uscita dalla Coppa Italia andrà assorbita subito, anche perché si trattava di un obiettivo importante per la stagione dei rossoneri, a cui restano così solo Supercoppa e il campionato. Lungi da una eliminazione cocente, non va tutto buttato o negativizzato in casa Milan. La squadra di Massimiliano Allegri in Serie A è attualmente in zona Champions, con una prima piazza condivisa a pari punti con il Napoli di Antonio Conte.

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Toro, ora arriva il Milan: è una squadra ferita ma Allegri ha già dato un’impronta
Allegri e il Milan: il tecnico ha già dato una sua impronta
—L'arrivo di Allegri al Milan in questa estate era stato visto come una sorta di "restaurazione". Un allenatore in grado di impattare fin da subito all'interno di un ambiente depresso e che aveva bisogno di ripartire da zero dopo delle annate di alti e bassi. Il tecnico livornese è ripartito da un modulo a lui tanto caro, ovvero quello del 3-5-2. Ripartire dalla solidità difensiva, una compattezza di squadra che soprattutto nell'ultimo anno è venuta a meno in casa rossonera. L'impatto è stato significativo da parte di Allegri. Esclusa la sconfitta all'esordio contro la Cremonese a San Siro per 2-1, il Diavolo ha collezionato 8 vittorie e 4 pareggi, riuscendo a coniugare la consueta solidità difensiva ad una fase offensiva comunque prolifica. Effettivamente i gol subiti dal Milan sono 9, che significa terza miglior difesa del campionato. 19 le reti fatte, per quello che è il quarto miglior reparto d'attacco.
Diversi giocatori rianimati
—Il merito del tecnico sicuramente sta nell'aver ridato fiducia a tanti elementi che avevano faticato nella passata stagione. Uno di questo è Maignan: l'estremo difensore del Milan ha ritrovato grande smalto tra i pali dopo stagioni tra alti e bassi, condizionate anche da qualche infortunio di troppo. Bene il reparto difensivo, con Tomori e Gabbia che stanno trovando molta continuità di rendimento. Inutile parlare di Pavlovic, che forse era stato l'unico davvero convincente nella stagione precedente. Ora è sicuramente il migliore in difesa.
A centrocampo c'è da fare un discorso su Modric. La leadership del giocatore non si discute, così come le doti tecniche. La particolarità del croato è quella costanza fisica nonostante l'età, che lo rendono il fulcro della metà campo. Fofana non giocherà contro il Torino, ma il suo apporto è stato a tratti utile. Notevole anche l'impatto di Rabiot: il francese ex Juve non sta segnando, ma la presenza si vede e si sente. Come riportano i dati SofaScore sui recuperi palla, l'ex Marsiglia ha una media di 4,5 palloni recuperati a partita.
In attacco l'assenza di Gimenez ha permesso ad Allegri di testate il tandem Pulisic-Leao. Lo statunitense si sta confermando ad alti livelli. Cinque gol e due assist per l'ex Chelsea, leader tecnico del reparto d'attacco e sempre fantasioso negli strappi e nel dribbling. Pure Leao ha ritrovato smalto in un ruolo anche inedito, quello dell'attaccante puro.
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