Toro News
I migliori video scelti dal nostro canale

tor columnist culto I gol più belli di Rolando Bianchi (parte 1)

culto

I gol più belli di Rolando Bianchi (parte 1)

I gol più belli di Rolando Bianchi (parte 1) - immagine 1
Culto inizia una trilogia per raccontare l'esperienza di Rolando Bianchi a Torino tramite i suoi gol più spettacolari e più significativi
Francesco Bugnone
Francesco Bugnone Columnist 

Cinque stagioni intense in un periodo decisamente turbolento della storia granata: anche per questo, come tutti i giocatori importanti, Rolando Bianchi ha fatto discutere, ha unito e diviso suscitando grande amore tra i tifosi, ma anche avendo qualche detrattore. Non ha mai lasciato indifferenti e non poteva essere altrimenti visto come si è configurata la sua storia a Torino sin dal prologo (il mancato arrivo nel mercato di gennaio 2008) e tra gioie e dolori, paradossi e rimpianti, come il fatto che nell’anno e mezzo in cui è stato quasi inarrestabile i granata fossero costretti in B, c’è una realtà inequivocabile: il nativo di Lovere ha segnato una marea di gol stupendi, troppi per finire in una semplice top ten che avrebbe implicato rinunce dolorose o per essere racchiusi in una sola puntata. Allora cominciamo, ma cominciamo da lontano.

STAGIONE 2006/2007

 TORO-REGGINA 1-2

 L’11 febbraio 2007 il Toro di Zaccheroni è in rottura prolungata con tre sconfitte consecutive e prova a rilanciarsi ospitando la Reggina di Mazzarri che sta vivendo l’impresa di conquistare una salvezza partendo da -11 trascinata da Nicola Amoruso e Rolando Bianchi, la coppia che sta trasformando un sogno disperato in realtà. Nella partita in cui i granata fanno esordire Angelo Ogbonna è proprio Rolando Bianchi a segnare le reti della vittoria inframezzate dal pareggio di Comotto: una conclusione da opportunista sul filo del fuorigioco e una staffilata su punizione indiretta danno i tre punti agli amaranto. I tifosi che lasciano l’Olimpico masticando amaro, viste le difficoltà offensive dei granata, pensano che un centravanti così farebbe proprio comodo.


STAGIONE 2007/2008

 LAZIO-TORO 0-0

 Al Toro di Novellino manca un centravanti che segni con costanza e che possa dialogare con Rosina, Recoba e Di Michele: Nicola Ventola non dà quelle garanzie e allora a gennaio si pensa a Rolando Bianchi, in uscita dal Manchester City pre-Mansur che lo aveva voluto dopo la bella stagione alla Reggina. Sembra tutto fatto, ma all’ultimo il centravanti opta per la Lazio. Con un tempismo che meriterebbe una puntata intera di Culto la prima partita in calendario è proprio Torino-Lazio. Col Torino in dieci, al 60’ Bianchi sostituisce Rocchi accolto da una pioggia di fischi che gli entra sotto pelle visto che dopo nemmeno trenta secondi dall’ingresso in campo falcia da dietro Lazetic. Rizzoli estrae soltanto il cartellino giallo: il numero nove si allontana a testa bassa, quasi stordito, mentre Paolo Zanetti, Di Loreto e Rosina gli si fanno incontro per dirgli qualcosa di non proprio amichevole. Nel frattempo la panchina granata protesta col quarto uomo Luca Marelli. Una manciata di minuti e Bianchi salta col braccio alto su Paolo Zanetti: non è una gomitata, ma il secondo giallo arriva comunque bilanciando il mancato rosso precedente. Rolando è talmente incredulo e sotto shock da non protestare neppure, ma la sua espressione mentre esce dal campo dice tantissimo. Se in quel momento qualcuno dicesse che di lì a qualche mese vestirà la maglia del Toro per poi diventarne il capitano nessuno ci crederebbe. E invece.

STAGIONE 2008/2009

 INTER-TORO 1-1

 

Fine estate 2008: Rolando Bianchi arriva a Torino con qualche mese di ritardo. Prima della partita di Coppa Italia contro il Brescia si concede un giro di campo per salutare i nuovi tifosi con una certa timidezza visti i trascorsi di qualche mese prima. Tutto sommato il popolo granata è pronto ad accoglierlo. Il problema è che la squadra non si rivela all’altezza delle aspettative, la ritrovata coppia con Amoruso non funziona come a Reggio e i granata si trovano presto in zona retrocessione. Rolando segna all’esordio contro il Lecce e su rigore in casa del Chievo, ma con De Biasi conosce anche la panchina. Quando torna Novellino decide di puntare decisamente sul centravanti che lo premia decidendo la sfida di Coppa Italia a Firenze e quella di campionato contro il Napoli, ma il primo gol veramente da ricordare giunge a San Siro contro la prima Inter di Mourinho quando il numero novanta potrà far valere la specialità della casa: il colpo di testa. Al 47’ Abate scende sulla destra e crossa teso, Bianchi è costretto a indietreggiare leggermente per colpire, ma riesce, con una vera e propria frustata, a imprimere forza al pallone prendendo in leggero controtempo Julio Cesar che alza il braccio senza riuscire a fermare la corsa del pallone sotto la traversa. Burdisso pareggerà di lì a poco, ma il Toro riuscirà a strappare comunque un punticino alla capolista complice un Sereni straordinario.

TORO-CATANIA 2-1

 La situazione precipita e Novellino viene esonerato dopo il 3-1 interno contro la Sampdoria di Pazzini e Cassano: non basta il colpo di tacco di Bianchi a evitare il ko. Arriva Camolese e, dopo lo sfortunato esordio di Palermo con sconfitta per 1-0 e clamoroso palo di Dzemaili su punizione nel finale, col Catania è ultima spiaggia: Bianchi tira fuori ancora una volta un colpo di testa pazzesco a sbloccare il risultato a sette minuti dal termine. Il cross da destra col sinistra di Diana non è alto, non è forte, ma Rolando, in corsa, riesce a trasformarlo in oro con una spizzata che si trasforma in una parabola imprendibile per Bizzarri. Arriveranno il pareggio immediato di Martinez e un inusuale rete di piede di Natali: allo scadere: il Toro festeggia la Pasqua fuori dalla zona retrocessione, purtroppo solo momentaneamente.

TORO-SIENA 1-0

 In casa contro il Siena il clima è elettrico: Rosina sbaglia malamente una conclusione durante il riscaldamento e risponde ai fischi della Maratona andando verso il pubblico, trattenuto da Dzemaili. Bisogna iniziare forte per evitare un pomeriggio complesso e il Toro lo fa grazie a Bianchi che riprova la conclusione da metà campo già tentata nella sconfitta per 5-1 nella Milano rossonera: la palla coglie la traversa con Manitta immobile e tanto basta per fomentare i tifosi e portarli idealmente in campo. Al 9’ Stellone scappa sulla sinistra e centra rasoterra, Rolando si infila alla perfezione fra due difensori senesi e, leggermente avanti col corpo rispetto al pallone, si inventa un colpo di tacco degno di Hernan Crespo bissando la rete contro la Samp, ma in maniera molto più elegante e spettacolare e, soprattutto, redditizia visto che sarà il gol decisivo.

TORO-NAPOLI 2-1

 A Napoli il Toro va sotto per un gol del futuro granata Inacio Pià e vede la B a un millimetro, poi si ribella al suo destino. Al 51’ Rolando Bianchi segna la rete del centravanti perfetto: Stellone prolunga di testa il lancio di Pisano e il numero novanta, che corre al fianco di Paolo Cannavaro, aspetta il rimbalzo, dà all’avversario tagliandolo fuori, si gira toccando con il destro e calcia a rientrare di sinistro mettendo la palla nell’angolino basso. Una rete clamorosa che rianima i granata che al 72’ trovano il vantaggio definitivo con una punizione capolavoro di Rosina a regalare la prima vittoria fuori casa del campionato e una salvezza che sembrerebbe fatta. Sembrerebbe: il Bologna vince 2-1 al 93’ lo scontro diretto contro il Lecce. Sulle ali dell’entusiasmo Di Vaio, autore del pareggio in netto fuorigioco, si lascia andare ad allusioni su risultati che considera strani come quello del “San Paolo” perpetuando la strategia comunicativa che la presidenza Menarini attua da qualche mese verso il Toro, in quella stagione devastato da una serie di torti arbitrali folli, ma fatto passare come favorito. La settimana successiva ancora allusioni, stavolta sulla sfida tra Toro e Genoa con tifoserie gemellate, mentre il profumo di biscotto a conti fatti arriva da Verona dove l’inspiegabilmente rimpianto Chievo e i felsinei fanno 0-0. All’Olimpico si ricordano tutti com’è andata finire: 3-2 per il Genoa, gemellaggio a forte rischio (eufemismo), rissa finale con grande protagonista l’atleta di Cristo Rubinho che finirà inspiegabilmente in granata, Juric che applaude ironicamente il pubblico dopo il fallo da espulsione di Abate su di lui nel recupero, Thiago Motta che sfotte la nostra panchina, Gasperini che dà lezioni di sportività, ma soprattutto una retrocessione che nei fatti esiste già sebbene sarà matematica soltanto la domenica dopo a Roma. Contro i rossoblù Rolando Bianchi ha segnato la rete del provvisorio 2-2 con un astuto pallonetto: sarà proprio il centravanti ritrovato al centro dell’attacco l’anno successivo per tentare l’immediata risalita.

( - Continua)