3 TORINO-GENOA 2-1 (gol dell’1-1): ultima gara dell’anno. Perderla farebbe male, infatti lo stiamo facendo per il gol di un certo Iago Falque. Ma al 53’ Glik inaugura l’asse con Farnerud che quell’anno tira dei piazzati da manuale per i compagni: parabola morbida con il sinistro, Kamil arriva al galoppo da dietro, la difesa del Genoa fa più o meno come quella del Palermo e il polacco col piattone destro da pochi metri ci fa respirare. Ma, come direbbe il compianto Corrado, “…e non finisce qui”.
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4 TORINO-GENOA 2-1 (gol del 2-1): al 63’ Farnerud batte un angolo perfetto per Moretti, la palla sembra dentro, tutti esultiamo, ma per fortuna Glik no. E’ lì, vigile e fa bene, perché Lamanna la prende Dio solo sa come, ma nulla può quando il polacco ci mette la testolina e trova la sua prima e sin qui unica doppietta in serie A. Stavolta il Natale è buono, mica come dopo il Modena.
5 TORINO-MILAN 1-1 (gol dell’1-1): subito sotto per il gol su rigore di Menez, il Toro domina. Colpisce un palo, crea occasioni e, a fine primo tempo, va in superiorità numerica per un rosso a De Sciglio per doppia ammonizione. Un colpo di testa alto di niente di Camillone subito dopo sembra il preludio al sorpasso nella ripresa, ma, come capita a volte, l’uomo in più peggiora il livello della spinta. A 9’ dalla fine siamo ancora sotto 1-0 e allora ci pensa di nuovo lui: calcio d’angolo da destra, una testona bionda svetta fra un grappolo di uomini e la mette dove sarebbe difficile metterla anche con le mani, in situazione più tranquilla, per il sacrosanto pareggio.
6 TORINO-NAPOLI 1-0 (gol dell’1-0): Toro-Napoli arriva dopo Bilbao, una delle serate più belle della nostra storia recente. Camminiamo tutti a sei metri da terra, cullati dall’impresa e dai sogni. Se i giocatori andassero in campo con la nostra concentrazione, ne prenderebbero quattro. Chiediamo solo un punticino, non vogliamo rovinarci la settimana, vogliamo stare col sorrisone ancora un po’. Non osiamo sperare di più, anche perché dopo l’impresa del San Mames saremo tutti stanchi, eccetera, eccetera. Però qualcuno non è d’accordo e, quando Koulibaly, ancora lontano dall’ira di Dio che diventerà di lì a pochi mesi, ci regala un angolo con un retropassaggio scriteriato a metà ripresa, lo dimostra. Batte Farnerud e Glik fa lo stesso identico movimento riuscitogli contro il Palermo. Vedere dalla curva quella palla andare nell’unico posto in cui deve andare fa alzare le braccia prima che entri, ti regala la gioia prima che si concretizzi, prima di esplodere in un urlo infinito e prepararti a 20’ finali di apnea che però, a parte qualche palpitazione (ma le palpitazioni passano, i tre punti restano) non rovineranno la festa. Non rovineranno una delle più belle settimane di sempre.
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7 ATALANTA-TORINO 1-2 (gol dello 0-2): dopo aver segnato nella partita prima di Natale, Kamil si ripete il sabato di Pasqua. Evidentemente gli piace santificare le feste. In vantaggio a Bergamo con una discreta natta di Quagliarella su punizione, il raddoppio arriva ovviamente su azione d’angolo: pallone calciato da sinistra a rientrare che finisce dalle parti del palo lontano, rimbalza e arriva a Glik che, stavolta, non ci può mettere la testa e allora fa partire una fucilata di destro che gonfia la rete sotto la traversa, poi si arrampica alla vetrata del settore ospiti in una delle sue esultanze più iconiche. L’acrobazia di Pinilla nel finale nulla può sulla voglia di tre punti del Toro che continua una rincorsa all’Europa fermata solo da un gol annullato a Maxi Lopez a Palermo e, soprattutto, da quella specie di bug di Pes che è stato l’autogol di Padelli contro l’Empoli. Un’Europa persa in maniera amarissima circa due settimane prima e, anche qui, Kamil la mette dentro.
BONUS TRACK TORINO-ZENIT 1-0 (gol dell’1-0): dopo aver perso 2-0 in Russia, pagando oltremodo l’espulsione ingenua di Benassi, il Toro, in casa contro lo Zenit mette in campo una prestazione bella, commovente e sfortunata. Il divario tecnico e, soprattutto, economico, non si vede neanche, anzi pare ribaltato. Glik gioca da capitano vero e, rispettando il ruolo, segna proprio lui quel gol che ci dà una speranza nell’andare ai supplementari, visto il lungo recupero concesso dall’arbitro. Ovviamente di testa, ovviamente su angolo, saltando sul primo palo e mettendola sul palo opposto, nell’unico istante in cui la porta russa non è stata stregata. Lo tornerà poco dopo, quando un tocco a colpo sicuro di Maxi Lopez verrà ricacciato fuori chissà come e con lui i nostri sogni.”Abbiamo avuto paura” dirà Criscito dopo la gara. Ma a volte uscire a testa alta finisce col fare ancora più male della paura.
Bentornato, Kamil. Se questo virus maledetto ci permetterà di tornare allo stadio, ti applaudiremo come meriti. Tu, però, sugli angoli non salire, eh.
Classe 1979, tifoso del Toro dal 1985 grazie a Junior (o meglio, a una sua figurina). Il primo ricordo un gol di Pusceddu a San Siro, la prima incazzatura l’eliminazione col Tirol, nutro un culto laico per Policano, Lentinie…Marinelli. A volte penso alla traversa di Sordo e capisco che non mi è ancora passata.
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