C’è un momento che ogni tifoso del Toro conosce bene: il famoso “Quarto d’ora Granata”, quel segnale silenzioso che scattava quando Mazzola si arrotolava le maniche, pronto a trascinare i suoi oltre ogni ostacolo. Era un atto d’amore per la squadra, per la maglia, per il popolo che ogni domenica riempiva gli spalti sperando in un’altra impresa. E questo gesto, semplice e potente, è diventato leggenda, proprio come lui.
Nel giorno di San Valentino celebriamo l’amore, quello romantico e quello eterno. E cosa c’è di più eterno dell’amore per il Toro? Un amore che non conosce categorie, che non si arrende alle sconfitte, che sa soffrire e gioire con la stessa intensità. Un amore che resiste al tempo, ai cambiamenti, alle difficoltà, proprio come i tifosi che ogni anno, il 4 maggio, salgono sulla collina di Superga per rendere omaggio a quegli eroi mai dimenticati.
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San Valentino, dunque, non è solo il giorno degli innamorati, ma anche la festa di chi porta il Granata nel cuore. Perché l’amore vero, quello profondo, è fatto di fedeltà, sofferenza, passione. E chi meglio di un tifoso del Toro può saperlo?
A Valentino, al Grande Torino, a tutti quelli che continuano ad amare questa squadra oltre ogni logica e ogni ostacolo: buon San Valentino, con il cuore Granata che batte forte, oggi e per sempre.
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