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I numerosi fallimenti degli ultimi anni sono lì a testimoniare la quasi insostenibilità nel mantenere un club in serie C e il Bra avrà quindi vita dura ad affrontare tale categoria. Ecco quindi che due interessi paralleli potrebbero essere all'improvviso convergenti tra due club che distano meno di 50 km di distanza l'uno dall'altro: da una parte il Torino con l'esigenza di fare giocare tra i professionisti, tenendoli sotto controllo continuo, una buona manciata di interessanti prospetti che usciranno dalle sue giovanili, dall'altro il Bra con l'assoluto bisogno di reperire fondi e giocatori validi per affrontare il futuro primo anno di serie C. Le vie degli accordi nel mondo degli affari sono infinite, lo sappiamo, per cui non saprei quale potrebbe essere quella più vantaggiosa per tutti, ma azzarderei che se il Torino, cioè Cairo, offrisse al presidente del Bra una corposa sponsorizzazione capace di coprire una buona parte dei costi di gestione e di ingaggi ad esempio attraverso qualche società del suo gruppo imprenditoriale, probabilmente si potrebbe instaurare un rapporto duraturo e un flusso costante di giovani granata atto a rimpolpare le fila dei giallorossi braidesi con reciproco vantaggio.
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Sovvenzionare indirettamente il Bra costerebbe molto meno al Torino che avere una propria seconda squadra e in gran parte però garantirebbe il medesimo risultato: seguire da vicinissimo l'impatto col professionismo e la crescita degli ex Primavera del Toro dando loro modo di crescere "quasi in casa" in un ambiente "amico". Dopo il fallimento dell'Alessandria (e molti anni prima anche del Cuneo) il Piemonte ha bisogno di altre realtà professionistiche stabili oltre a Juve e Toro e le non sempre solidissime Novara e Pro Vercelli. Un'opportunità come questa del Bra in C è a mio avviso da prendere al volo per garantire al Torino la possibilità di avere una filiale a pochi chilometri da casa e ai braidesi la possibilità di rimanere a lungo in C o comunque nel professionismo, cosa che con le sole proprie forze non è così scontato che avvenga (il Gozzano ne è stato recentemente un esempio lampante in merito). Idea folle o reale possibilità? Io non avrei dubbi e mi lancerei a capofitto per renderla concreta, ma chissà come la pensa Cairo...
Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finché non è finita.
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