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Il vanolismo scoppiato in tutto il suo fragore nelle prime giornate di campionato ci aveva illuso che tutti questi aspetti si potessero superare con l'entusiasmo dei risultati, ma la serie A è una brutta bestia e non perdona le improvvisazioni e la mancata cura dei dettagli. A tutto questo aggiungiamo che storicamente negli ultimi decenni il Toro è la squadra forse meglio "attrezzata" nel rivitalizzare squadre in crisi o, per meglio restare in tema di Halloween, nel resuscitare i morti come detto nel titolo. Ne ha beneficiato Juric questa volta: invece di dargli il colpo di grazia ci siamo gentilmente offerti di regalare tre punti alla sua Roma, facendoci gol da soli e tirando una sola volta in porta, tra l'altro grazie allo spunto di un ragazzino della primavera (Njie). Non starò a fare un elenco di quante volte abbiamo dato ossigeno a squadre in palese crisi di risultati e di identità, ma ricorderò solo che l'anno scorso abbiamo fatto fare un punto a Torino ad una Salernitana che era messa peggio di un'armata Brancaleone. Ci manca il killer instict, evidentemente. E perché? Perché non c'è la ferocia del cercare i risultati. E perché? Prevalentemente perché il club non mette pressione ai suoi tesserati in questo senso. Gli chiede di rimanere in serie A, ma non di andare a prendersi vittorie ed onori che esulino da questo minimo sindacale.
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Allora perché prendersela con Vanoli? Perché ha sbagliato i cambi? Perché ha impostato una gara attendista invece che una garibaldina per mettere la Roma ancora più in crisi fin da subito? Certo il tecnico avrà le sue colpe, ma nel quadro generale qual è il reale peso delle sue responsabilità? Chi gli ha comprato i giocatori? Chi gli ha venduto Bellanova? Chi ha definito il budget per il mercato? Sono sicuro che nonostante le prossime partite siano difficili (Fiorentina e Juve) Vanoli non mollerà e cercherà di fare rendere al meglio quanto ha a disposizione. Ma se un giovanissimo come Njie quando è in campo prova a fare qualcosa, a dare una scossa o a tentare una giocata perché non dovrebberlo fare anche molti dei suoi compagni quasi tutti più esperti di lui? Occorre sostenere la squadra, occorre avere fiducia nel lavoro del mister e occorre sperare che ogni calciatore sappia dare qualcosa in più. La stagione a livello sportivo può restare sopra la linea di galleggiamento, indicando per linea di galleggiamento la quota salvezza da raggiungere quanto prima. La vera partita poi sarà il presunto cambio di proprietà con l'arrivo della Red Bull: solo così avrà senso pensare ad un futuro per questo club. Altrimenti, restasse Cairo, sarà un'eterna agonia, un continuo stillicidio, un logorante declino che non porterà a nulla di buono né nell'immediato, né tantomeno nel lungo termine. Un film dell'orrore, per finire in tema Halloween, che va in loop costante e del quale purtroppo non si scorgono mai i titoli di coda...
Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finchè non è finita.
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