Questa società è fortemente bipolare, nel senso che per una buona iniziativa che mette in campo c'è sempre a far da contraltare una caduta di stile: si fa una seconda maglia molto carina e dal valore simbolico importante (sebbene a fare i pignoli era da proporre due stagioni fa quando ricorreva il trentennale dell'ultima Coppa Italia vinta...) eppure si riesce a rovinare tutto per piegarsi al volere e al denaro di uno sponsor mettendo uno stemma bianconero. Ma possibile che non si riescano ad avere un paio di linee guida ferme e solide legate alla storia e ai valori del Torino senza ogni volta inciampare in qualcosa che rischi di urtare la sensibilità dei tifosi? Perché, se il tutto fosse solo legato a piccoli incidenti di percorso che possono capitare, sarebbe fastidioso, ma comprensibile. Il problema è che sono episodi sistematici in nome di non si sa bene quale vantaggio per questo club: siamo più ricchi? Non mi pare. Siamo più forti? Il campo dice altro. Abbiamo acquisito più tifosi? Purtroppo, il trend è esattamente il contrario. Abbiamo guadagnato posizioni di potere nello scacchiere politico del calcio italiano? Assolutamente no e a partire da certi arbitraggi la cosa è piuttosto acclarata.
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Allora mi chiedo: perché non fare la nostra strada all'interno di questo calcio portando avanti un'idea di società veramente differente in cui la gente si possa davvero identificare come nel passato? Cosa avremmo da perdere a seguire questa nostra strada da "duri e puri" che sia peggio della lenta agonia che stiamo vivendo da tanti anni a questa parte? Perché non si potrebbe gestire il Torino in una maniera del tutto differente e magari ottenere gli stessi modesti risultati, ma con un sapore ed un entusiasmo totalmente differente?
A maggior ragione dopo la commovente ed a tratti epica partita di San Siro dove una panchina troppo corta dovuta alla lentezza del mercato è stata fatale nel fallire l'impresa, mi piacerebbe davvero avere delle risposte, ma so che gli idealisti come me vengono trattati, come dice il proverbio, alla stregua di vecchi, bambini e scemi: gli si dà ragione perché tanto non contano nulla. Eppure, se un singolo come me conta poco, un popolo come quello granata dovrebbe contare eccome: quando gli si comincerà a nutrire il giusto rispetto?
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