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Lo scudetto dell'under 18 (senza dimenticare che la Under 17 è impegnata nelle Final Four di categoria e potrebbe portare ad una storica doppietta) è una buona notizia per il mondo Toro in generale anche per questo aspetto: l'appeal del Toro è cresciuto ed è qui che subentra la rabbia. La rabbia di chi vive a Torino (ma anche di quelli che sono lontani, ma tifano Toro e si informano nel dettaglio) e sa quanto poco Cairo fa per questa società il cui potenziale è immenso. Se Bava e Ludergnani sono riusciti nell'ultimo decennio ad ottenere risultati con budget infinitamente più bassi di molte altre realtà professionistiche italiane, pensate cosa avrebbero potuto fare con un presidente voglioso di investire davvero nel settore giovanile! Pensate quanti Buongiorno sarebbero potuti crescere con la maglia granata addosso se risorse "vere" fossero state messe in mano a gente comunque capace di produrre risultati con poco. Non fa venire rabbia? Non fa ripensare a quando, fino agli anni Novanta inoltrati, il settore giovanile del Torino era il fiore all'occhiello del movimento giovanile italiano e, soprattutto, quando era centrale nella visione della società granata di allora che nei giovani credeva ed investiva?
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E badate che non è solo una questione di soldi, ma è una questione di volano positivo che si può generare investendo tali soldi: costruisco strutture, assoldo i migliori professionisti del settore (allenatori, preparatori, fisioterapisti, medici), allargo la mia rete di osservatori, aiuto le famiglie dei ragazzi che voglio portare a Torino garantendo il miglior trattamento possibile ai propri figli, costruisco una rete di professionisti (psicologi, tutor, segretari) che si occupino dei ragazzi anche al di fuori del campo di gioco in modo che possano crescere e vivere nel migliore dei modi. Creo un modello che nel tempo genera plusvalore. Pensate a quante cose si possono fare per avere un settore giovanile eccellente se solo si decide di investire in maniera ponderata, ma decisa. Ecco, allora, godiamoci il titolo dell' Under 18 che ripaga i ragazzi dell'impegno e dei sacrifici che fanno ed hanno fatto, rinverdisce in qualche modo i fasti di un tempo e permette anche a noi tifosi di ritrovare quelle emozioni positive che spesso latitano da queste parti. Esultiamo e godiamo. Ma non dimentichiamo di cosa potremmo essere se solo ci fosse qualcuno al comando, non dico con un cuore granata nel petto, ma almeno con una visione imprenditoriale di ampio e lungo respiro...
Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finché non è finita.
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