In tutta questa matassa di cui si spera che da qui al 5 ottobre, ultimo giorno di mercato, qualcuno trovi il bandolo, una certezza a cui aggrapparsi è rappresentata come sempre dal Gallo Belotti, giocatore per il quale ormai non si sa più cosa inventare per elogiarlo a dovere. Con la doppietta alla Dea ha superato nella classifica granata all-time dei gol segnati in A un mostro sacro come Gabetto, con la differenza che Gabetto giocava in un collettivo pressoché perfetto che sapeva sublimarne le eccezionali doti di bomber, Belotti gioca in un'armata Brancaleone di cui prova con l'esempio e la tenacia ad essere leader e trascinatore. A molti tifosi fa rabbia vedere un capitale di "granatismo" come il capitano quasi "sprecato" da una società senz'anima che su di lui avrebbe dovuto costruire un progetto solido di Toro con la T maiuscola ed invece ogni anno non riesce nemmeno a mettergli accanto un paio di giocatori che possano costituire con il buon Andrea un nucleo di assoluto livello che sappia spingere la squadra a giocarsi almeno l'accesso all'Europa. Il Gallo è encomiabile per serietà, abnegazione, spirito di sacrificio e voglia di dare sempre il 101%. Che si giochi per l'Europa League o per salvarsi lui è sempre lì che mangia l'erba e tira la carretta, facendo gol, assist, prendendo caterve di falli, facendo ammonire regolarmente frotte di avversari e il tutto senza mai un atteggiamento negativo o una parola fuori posto.
È un soldato sempre pronto a gettarsi in prima linea rispettoso degli ordini che arrivano dall'alto anche se le strategie del generale e dei suoi ufficiali sono spesso confuse e poco ambiziose. Verrebbe da dire "salvate il soldato Belotti!“ lasciato troppo spesso al fronte da solo a combattere battaglie troppo grandi anche per chi ha un coraggio ed un cuore immenso come il suo, ma il grido in realtà è "salvate il Toro" di cui Belotti rappresenta la faccia pulita e la pietra su cui si dovrebbe (e si doveva già in passato) costruire una squadra in linea con le aspettative dei tifosi. Inutile darsi 7 in pagella quando, per restare in paragone, si perdono costantemente le guerre e per salvare la faccia si danno le medaglie al valore ai Sirigu ed ai Belotti senza creare, però, un vero esercito di livello per provare a vincere sul serio almeno qualche grossa battaglia…
Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finchè non è finita.
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