Se il buon Pellegrino, centravanti "rugbista" del Parma, si augura di giocare sempre contro il Torino visto che a noi ha segnato 4 dei 5 gol fatti in vita sua in serie A, anche Baroni potrebbe dire di voler giocare sempre a Roma visto che all'Olimpico della capitale il suo Torino ha quasi fatto l'enplein di punti nelle due trasferte che questo assurdo calendario ha piazzato in questo inizio di campionato. Se giocassimo sempre all'Olimpico romano avremmo una media punti da Champions League, ma la realtà purtroppo è un'altra: la realtà dice che nell'altro Olimpico, quello torinese intitolato al Grande Torino, finora abbiamo fatto solo un punto sebbene ci abbiamo giocato appena due volte su sei gare di campionato (anche qui una bella stranezza del calendario). E la realtà dice anche che se Baroni ha salvato la panchina questa volta, si è ancora lontani anche solo dal pensare che la squadra abbia finalmente una sua fisionomia ben definita e un futuro roseo davanti. Al netto della qualità della rosa che si può discutere anche in relazione ad un mercato tutt'altro che travolgente e al netto del tremendo calendario che, Parma a parte, ci ha visto affrontare solo squadre che l'anno passato sono arrivate nei primi otto posti della classifica, il Torino di Baroni è un cantiere aperto nel quale il direttore dei lavori fa fatica a definire priorità e progettualità. Anche oggi tre gol presi, un lusso che nessuna squadra può permettersi se vuole vincere delle partite in serie A, sintomo che la fase difensiva granata non è messa per niente bene.
Il Granata della porta accanto
Se giocassimo sempre all’Olimpico (di Roma)…
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Qualcuno dirà che i gol sono arrivati per errori dei singoli, ma i singoli fanno parte di un sistema di gioco: se il sistema aiuta e protegge il singolo tenderà a sentirsi più tranquillo e quindi statisticamente a sbagliare di meno. A giudicare, però, da come difendiamo non credo che al momento ciò avvenga e questo significa che se la media dei gol subiti non si abbasserà sarà difficile fare punti sufficienti per stare alla larga dalla zona salvezza. Perché diciamola tutta, quando una squadra nasce (male) e con un obbiettivo prestigioso (lottare per l'Europa?) diventa difficile poi in corsa ritarare il proprio obbiettivo sulla salvezza soprattutto se non ha giocatori che abbiamo carattere ed esperienza sufficiente per gestire una situazione del genere. Continuo a pensare che Baroni si stia incartando su certe sue convinzioni e non sto a fare qua io il tecnico che discetta su quali correttivi tattici o di formazione dovrebbe applicare per uscire da questa situazione. Dico solo che basterebbe fare giocare i giocatori nel proprio ruolo: ad esempio, si sa che Vlasic non è un esterno e che non rende da esterno nel tridente, che Casadei non è un centrocampista da mediana a due (non filtra e non imposta) ma più una mezzala di inserimento in un modulo a tre e che Lazaro ha fatto bene solo da esterno alto nel 4231 ma come terzino o quinto di centrocampo è pavido (passa solo e sempre la palla indietro) e non spinge quasi mai.
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Se a questo aggiungiamo che Adams era l'unico che l'anno scorso trovava la porta con continuità e quest'anno si è ritrovato a fare la riserva, di lusso per una squadra come il Torino, ma pur sempre la riserva, direi che il quadro è abbastanza chiaro circa il tentativo, finora poco produttivo, di rivoluzione attuato da Baroni. Se il mister ha avvallato il mercato, come ha dichiarato, direi che o si è trattato di un atto di aziendalismo estremo, al limite del masochismo, oppure di un preoccupante distacco dalla realtà delle cose. Ad oggi, se si vuole fare rendere questa squadra il 352 o 3511, pur nella pochezza degli esterni di fascia (sebbene oggi Nkounkou sia entrato bene e Pedersen abbia sfoderato una prestazione gagliarda, quasi al massimo di quanto può dare), è l'unico modulo che ha un senso. Tutti gli altri espongono la squadra ad una sofferenza in fase difensiva che potrebbe essere compensata solo da un attacco capace di segnare caterve di gol. Non so se la sosta cada bene o cada male, so solo che al rientro si giocherà col Napoli e quindi sarà molto probabile trovarsi all'alba dell'ottava giornata con 5 punti: una media da retrocessione che solo una seconda parte di girone d'andata a ritmo più che sostenuto potrà (e dovrà) bilanciare. Contando però che a Roma, per quest'anno, non si giocherà più...
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