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LA SCOSSA GRANATA

Eccolo il Toro, contro tutto e tutti

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Torna "La scossa Granata" la rubrica di Michelangelo Suigo: "E' sotto gli occhi di tutti che in casa granata durante questa estate stia succedendo davvero di tutto"

Michelangelo Suigo

Ci stiamo (quasi) facendo l’abitudine. Vuoi vedere che questa rubrica, con le sue piccole scosse, porta fortuna al nostro Toro (tocchiamo ferro eh!)? Abbiamo iniziato subito dopo la lite Vagnati-Juric con Dopo le urla di Juric, arrivano i primi rinforzi e sono  iniziati ad arrivare i primi rinforzi chiesti dal Mister e il passaggio di turno in Coppa Italia con un rotondo 3-0 al Palermo. Abbiamo proseguito la settimana scorsa con Uscire dalle sabbie mobili (granata) e sono arrivati due top player e la bella vittoria nell’esordio in campionato a Monza. Contro tutto e contro tutti. Perché è sotto gli occhi di tutti che in casa granata durante questa estate stia succedendo davvero di tutto. Nonostante casi di ammutinamento e polemiche continue, i granata hanno vinto 1-2 a Monza con il gol di Miranchuk e la semirovesciata acrobatica di Sanabria. Lo avevamo scritto martedì scorso: “basterebbe veramente poco per trasformare questo gruppo in una squadra che può dare fastidio anche alle grandi e restituirci l’orgoglio granata”. Intendiamoci, l’orgoglio granata noi ce lo abbiamo sempre stampato nel nostro Dna oltre che nel cuore, ma quello che vogliamo è poter andare a testa alta ovunque, proprio come fatto a Monza, neopromossa sì, ma reduce da una campagna acquisti faraonica, grazie al cash straordinario messo a disposizione dal Presidente Berlusconi, sconfitto sul campo dal suo vecchio assistente Urbano Cairo. Dal punto di vista calcistico e di mentalità si è trattato di un capolavoro di Juric, con una squadra letteralmente inventata, giocatori fuori ruolo e senza panchina. Adopo braccetto destro in difesa, Djidji centrale nel ruolo lasciato vuoto da Bremer, senza capitan Lukic, in conflitto con la società per il rinnovo contrattuale e non convocato, con l’uscente Segre encomiabile per dedizione, al pari di Linetty, con Radonjic letteralmente tarantolato e Ricci ovunque (anche assist man per il raddoppio di Tonny). La squadra è sembrata compatta, con alcune belle giocate: in Brianza si è visto un Toro vero, incredibilmente maturo, con pressing altissimo, palle conquistate (vedi il primo gol) e, udite udite, colpi di classe. Come il tocco vellutato di esterno sinistro del trequartista russo Aleksej Miranchuck, smarcato in area dall’assist pregevole di Sanabria, per il vantaggio granata. Lo zar, va detto, non aveva brillato più di tanto, ma la magia e altre cose fatte vedere segnalano la qualità di cui avevamo bisogno. Certo, per averlo in granata c’è voluta una telenovela estiva, ma finalmente è arrivato. Qualità sopraffina come quella dell’altro trequartista approdato dal West Ham alla corte di Ivan Juric, il croato Nikola Vlasic, subentrato nel match proprio al russo (infortunatosi al bicipite femorale destro, lesione tra il 1° e il 2° grado, stop per almeno 15 giorni per lui). Quando a giugno non fu riscattato Josip Brekalo, il mister disse: “Possiamo prendere uno più forte di Brekalo”.

Beh, abbiamo preso quello a cui Brekalo fa panchina in nazionale. Ora va sistemata la difesa. È in arrivo dall’Ajax il talentuoso centrale difensivo olandese, Peer Schuurs, 22enne, forte fisicamente (191 cm di altezza), duttile tatticamente e, nonostante la giovane età, già 10 presenze in Champions League e 8 in Uefa: accordo per 9,5 milioni più 3,5 di bonus e diritti di rivendita (15%) e contratto fino al 2026 per il giocatore, con opzione per un’ulteriore stagione. Vicinissimo anche Isak Hien, difensore centrale di 191 cm di origine ghanese ma di passaporto svedese, classe 1999, di proprietà della squadra di Stoccolma del Djurgården. Offerta Toro a 3,5 milioni, contro una richiesta di accordo 4 milioni, anche se mentre scriviamo il Verona sta tentando il sorpasso. L’allenatore croato lo ha detto in conferenza stampa prima del debutto a Monza (finalmente è tornato a parlare dopo tre mesi): “La squadra è incompleta proprio a livello numerico e di struttura. Sono contento per i nuovi arrivi, penso che l'andazzo sia come l'anno scorso: giocatori che sulla carta sono ottimi ma hanno fatto fatica negli ultimi anni. Noi ci auguriamo che i vari Radonjic, Vlasic e Miranchuk, che negli ultimi o nell'ultimo anno hanno fatto male, qui possano dare gran contributo. Lazaro uguale. Mancano ancora delle cose, il mercato è lungo, ma è certo che i giocatori non siano figurine, ci vuole lavoro. Abbiamo buttato al vento 40 giorni di ritiro dove potevamo lavorare meglio ed essere più pronti”. Certo che una trequarti con giocatori di qualità ed estro come Miranchuk, Vlasic e Radonjic potrebbe regalarci grandi cose. Se si dovesse, last minute, aggiungere il rientro di Praet, avremmo una trequarti straordinaria. D’altronde Juric, parlando di Seck, ha detto, non convocandolo in brianza: “è cresciuto, deve chiarirsi le idee. Non sarà convocato, ha idee diverse, ha dubbi sul futuro”. Tradotto: il giovane senegalese (2001) teme di non giocare e non accetta la panchina. Quindi serve un altro trequartista. Perché il mister ne vuole due che possano giocare a destra e due a sinistra, in modo da avere cambi freschi. E qui si potrebbe riaprire il file Praet. Per completare la rosa, occorre poi capire come si mette con Sasa Lukic.

Il serbo, che ha appena compiuto 26 anni, si è pentito del gesto, definito dal mister “grave, anzi clamoroso”, di ammutinamento e si è regolarmente presentato al Filadelfia per la ripresa degli allenamenti nel tardo pomeriggio di Ferragosto. Ora va definito il ritocco contrattuale chiesto dal giocatore, che dovrebbe essere convocato per la seconda di campionato, la prima al Grande Torino, contro la Lazio. In ogni caso, con l’uscita ormai quasi certa di Segre, manca almeno un centrocampista. Una volta che la rosa sarà a posto, potremo finalmente pensare alla stagione già iniziata. Alla fine della scorsa, Juric si era lasciato andare al sogno europeo, dicendo che poteva essere l'obiettivo del Toro. Ora, però, ha abbassato il tiro: "Europa? Mi sono allargato. Per essere sincero: uno lavora e diventa entusiasta, inizi a vedere le cose in un modo…Succede che prendi a cuore certe situazioni e voli. Poi prendi due schiaffi e ti abbassi”. E se due schiaffi (o una bella scossa granata) iniziassimo a darli noi?

Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata. 

Disclaimer: gli opinionisti ospitati da Toro News esprimono il loro pensiero indipendentemente dalla linea editoriale seguita dalla Redazione del giornale online, il quale da sempre fa del pluralismo e della libera condivisione delle opinioni un proprio tratto distintivo.

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