Torna l'appuntamento con La Scossa Granata, la rubrica di Michelangelo Suigo
Scena finale di Toro Verona: una parte dello stadio fischia, la Maratona incoraggia i granata in vista del derby, ma sono tantissime le perplessità. Come con la Lazio, il Toro è stato a tratti inguardabile. I difetti sono sempre gli stessi, non abbiamo quasi più voce per dirlo. Quella del Toro stata una nuova brutta partita e questa volta non è riuscito ad andare oltre lo 0-0 con gli scaligeri. I granata cominciano la settimana che porta al derby con la difesa decimata (oggi infortunio per Sazonov) e con diverse incognite in attacco. Oltre a Popa, Djidji, Buongiorno e Vojvoda (trauma contusivo alla coscia), è assente per infortunio anche Pellegri. Per l'attaccante sofferenza al muscolo adduttore sinistro. Rientra Zima, ma solo per dargli la carica psicologica. I numeri offensivi del Torino descrivono perfettamente la situazione negativa che si vede in campo: 18° per tiri verso la porta, 18° per turi da dentro l'area, 18° xG (5,56), 17° per percentuale di tiri nello specchio, 16° per big chances create, 16° per cross riusciti.
Anche con il Verona i granata hanno fatto troppo poco per vincerla. Juric punta su Zapata e il colombiano fa cinque su cinque da titolare da quando è sbarcato sotto la Mole ma non gioca con Sanabria. Il tecnico torna all'antico con due trequartisti e schiera Seck e Radonjic, mandando in panchina Vlasic. Sulla destra non c'è Bellanova ma Soppy, la difesa è obbligata con Sazonov, Schuurs e Rodriguez. I granata partono fortissimi, la prima occasione arriva dopo appena 55 secondi: Seck va via e calcia rasoterra, Montipò respinge con i piedi. Dopo l'avvio lanciato, però, la squadra di Juric comincia a non riuscire più a creare, con il Verona che pian piano prende campo ma senza arrivare dalle parti di Milinkovic-Savic. Al 27', l'emergenza nella difesa del Toro diventa totale: anche Sazonov alza bandiera bianca per un problema alla caviglia, il tecnico è costretto a reinventarsi Tameze come braccetto di destra. Durante i tre minuti di recupero, i granata vanno nuovamente vicini al vantaggio con Lazaro, ma Montipò si distende alla grande alla sua sinistra e devia in angolo. Anche l'inizio di secondo tempo non regala grandi emozioni. Juric prova a scuotere i suoi togliendo due dei peggiori, Ilic e Radonjic (quest'ultimo lancia una bottiglietta per la rabbia) e inserendo Linetty e Vlasic, i gialloblu rispondono con Djuric e Faraoni. E proprio l'esterno è subito pericoloso, quando sbaglia un cross che diventa insidioso per Milinkovic-Savic, attento a non farsi sorprendere dalla traiettoria. Le occasioni latitano, i granata provano a creare dalla bandierina sull'asse Lazaro-Tameze ma il pallone esce di poco sopra la traversa, mentre Djuric tenta la rovesciata ben controllata dal portiere serbo. All'80' entrano Karamoh e Bellanova, e il tiro di Schuurs sfiora l'incrocio dei pali. Di fatto, però, è l'unico tentativo, perché per il resto il Verona non rischia nulla nemmeno nei cinque di recupero.