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LASCIARCI LE PENNE

Un armadillo granata

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Torna un nuovo episodio della rubrica "Lasciarci le penne", di Marco Bernardi
Marco P.L. Bernardi
Marco P.L. Bernardi Columnist 

Mai fidarsi dell'armadillo granata in estate: alimenta sogni che ci faranno male

La profezia dell'armadillo, Zerocalcare, 2012 BAO Publishing

Il primo libro di Zerocalcare deflagrò come una bomba, rendendo l'autore un fenomeno da oltre un milione di copie vendute. Disegni fluidi, scuri, marcati e unici come impronte digitali. Storie di periferia, anzi di Rebibbia, quartiere di Roma tra le case basse e il carcere che diventa tutt'uno con il protagonista, che si aggira in un mondo in cui la gente è emanazione della fantasia del narratore. Gli uomini prendono le sembianze di animali, di personaggi dei film o dei fumetti: sono proiezioni dell'inconscio, come nere ombre. L'armadillo del titolo è l'incarnazione dei pensieri peggiori, della coscienza diventata cattiva consigliera. Incombe sul protagonista con cui dialoga fittamente, modificandone la visione e la percezione, facendogli compiere errori grossolani di valutazione per paura, egoismo o per semplice pigrizia, nutrendolo di facili illusioni. La profezia dell'armadillo è, citando l'autore alla lettera, "qualsiasi previsione ottimistica fondata su elementi soggettivi e irrazionali spacciati per logici e oggettivi, destinata ad alimentare delusione, frustrazione e rimpianti".

Rileggo questa definizione mentre echeggiano le solite notizie di calciomercato. Previsioni ottimistiche basate su elementi irrazionali e destinate ad alimentare delusione e frustrazione... Non vi dice niente? Non vi fa venire in mente questo periodo dell'anno in cui il calcio giocato è in vacanza e domina una fantasia sfrenata e malata? Il nostro personale armadillo in maglia granata ci bisbiglia all'orecchio fantasticherie figlie del caldo di luglio e agosto e noi siamo felici di abboccare, creduloni pronti a scorgere, al di là dei dieci mesi di campionato, traguardi luminosi per il nostro amato Toro, abbagli pronti a sbiadire nella routine consueta. Chi ci farà provare il brivido della speranza, quest'estate? Quale sarà il nome destinato a farci battere il cuore? Non ne abbiamo idea, ma sappiamo che il nostro amico armadillo non mancherà di esaltarne le doti (noi negheremo pubblicamente ogni entusiasmo, saremo ironici e scetticamente compassati), facendoci immaginare vette che non vedremo nemmeno con il binocolo. Anni fa acquistammo Leo Jùnior e scoppiò il carnevale in centro. In quel caso non fu l'armadillo a parlarci, ma la logica a suggerirci che ci saremmo tolti un sacco di soddisfazioni. La logica, a giocare come fa Zerocalcare, la immagino come una decrepita tartaruga, dispensatrice di massime profonde e azzeccate. Qualche stagione dopo Leo, ricapitò che la tartaruga parlasse di sogni di gloria dopo l'arrivo di Martin Vázquez; poi il rettilone con il guscio cedette la parola all'armadillo, che da allora chiacchiera. Ci parla fitto fitto lungo i mesi caldi, poi si ritira in buon ordine, si addormenta in letargo per ricomparire l'anno dopo, a rimbambirci nuovamente. Chissà la tartaruga che fine avrà fatto. Talmente da tanti anni non si fa vedere, che nella memoria a volte la si confonde con l'armadillo.


Autore di gialli, con "Cocktail d'anime per l'avvocato Alfieri" ha vinto l'edizione 2020 di GialloFestival. Marco P.L. Bernardi condivide con il protagonista dei suoi romanzi l'antica passione per il Toro e l'amore per la letteratura e la canzone d'autore.

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