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Gustave Le Bon, considerato il fondatore della “psicologia delle masse”, ovvero come trovare efficaci sistemi per controllarle e condizionarle(le masse), fonda la sua opera di studioso sulla convinzione che fin dal principio di ogni civiltà, i popoli hanno sempre subito l’influenza delle illusioni. E il calciatore moderno è uno dei paradigmi eccelsi dell’illusione, si presenta etereo collocato in un altrove paradisiaco ma nello stesso tempo presente nella vita di tutti i giorni attraverso la sua immagine sfruttata ovunque, persino in una pubblicità di un bisogno primario come l’acqua. E’ il rappresentante di una religione, a cui i tifosi prestano un affetto incondizionato, persi come sono in un amore a cui si è disposti a perdonare ogni difetto. Semmai si arrivasse a contemplarne qualche difetto. Tutto questo Marchisio lo sa bene, perché una delle sue fortunate attività imprenditoriali si occupa proprio di gestire la comunicazione e l’immagine di sportivi di grande successo planetario. Non si sta parlando, insomma, di uno sprovveduto intento a postare foto sui social semplicemente per vanità narcisistica. Tutto fa parte chiaramente di una strategia di immagine sapientemente coltivata negli ultimi anni, una strategia pensata per coltivare ambizioni
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Ma se si parla di impegno politico, allora un problema etico ineludibile si impone: può il rappresentante autorevole di una religione fortemente empatica e dai contorni assoluti( una squadra di calcio), impegnarsi in prima persona in un contenitore antropologicamente e socialmente trasversale come un partito politico? O più correttamente: sarebbe giusto se lo facesse? La corsa del candidato Marchisio al comune di Torino, porrebbe i tifosi del Toro, probabilmente, nella scomoda posizione di non poterlo votare a prescindere, perché non sarebbe facile per loro rimuovere un giudizio sulla dichiarazione sul come “sono felice di essere una delle bandiere bianconere”. E di converso gli juventini di Torino potrebbero votarlo turandosi il naso sulle sue non competenze in campo politico, perché accecati dall’affetto per un ragazzo in maglia bianconera sin dalla più tenera età. Forse l’ultima esternazione di Zlatan Ibrahimovic(“non mi piace quando le persone con qualche tipo di status parlano di politica”) contro l’ingombrante presenza della star “NBA” Lebron James nell’agone della battaglia politico/sociale portata avanti dal “Black Lives Matter”, potrebbe avere un suo senso. Tralasciando gli accadimenti oltreoceano, e ritornando alle questioni di casa nostra, ritengo sia il caso Claudio Marchesi dismetta i panni del bambino paolino, per entrare finalmente nel mondo degli adulti.
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A una certa età non è più il tempo di desiderare, come da infanti, di fare gli aviatori o i benzinai, solo perché la fantasia carburata dall’eccesso di fama ci fa credere sul serio di poter guidare uno jet a dispetto delle nostre qualità. Giovannino Guareschi, lo scrittore di “Peppone e Don Camillo”, sosteneva come la verità non si possa insegnare, ma occorre scoprirla e conquistarla. Non esiste “l’arcadia” mostrata nelle foto dei profili social di Marchisio, è solo un sogno di seduzione. Non è un sogno originale, altri ci hanno provato prima di lui. Credo come nel nostro amato Paese sia giunto il momento di riappropriarsi della verità, o almeno di una porzione di essa. Fermiamoci a ragionare finché siamo ancora in tempo, mettiamo un limite di decenza alle ambizioni. È il momento di smettere con le cose da bambino, e di riappropriarsi della nostra condizione di uomini. Se proprio non lo vogliamo fare per noi, facciamolo per l’Italia. Ne ha davvero bisogno.
Scrittore, sceneggiatore e regista. Tifosissimo granata e già coautore con il compianto Anthony Weatherill della rubrica “Loquor” su Toro News che in suo onore e ricordo continua a curare. Annovera, tra le sue numerose opere e sceneggiature, quella del film “Ora e per sempre”, in memoria del Grande Torino.
Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.
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