Ora la palla passa a tutti gli attori del calcio continentale, determinati in queste ore in una gara per piegare la sentenza alle proprie esigenze soggettive; la guerra si preannuncia in apparenza cruenta, con l’Uefa e il Qatar da una parte e la SuperLeague e i fondi americani dall’altra, tutti pronti a millantare di parlare nel supremo interesse dei tifosi e del calcio, mentre c’è chi si frega le mani sulla prospettiva di un futuro moltiplicarsi degli affari nello sport più seguito al mondo. Eh già, non c’è solo la SuperLeague a stimolare la cupidigia, ma anche l’ultima sciocchezza partorita da Gianni Infantino, uno capace di trasformare il calcio mondiale in un circo barnum indigesto, accorto, al contrario dei suoi corrotti predecessori(Joao Havelange e Sepp Blatter), di creare solidi legami politici con i poteri forti(arabi e americani) diventati ago della bilancia di molte manovre politico/finanziarie sullo scacchiere geopolitico mondiale.
LEGGI ANCHE: Jannik Sinner o Adriano Panatta
Lo svizzero(naturalizzato italiano) figlio di emigrati italiani in cerca di fortuna in terra elvetica, si è proposto come ariete per far sfondare la porta del calcio che conta ad una elite araba, assolutamente incapace di comprenderne il senso sociale ma scaltra nell’afferrarne la portata mediatico/economica situata nell’anima del Vecchio Continente, aiutata anche dal “genio” di Aleksander Ceferin. Non era facile fare peggio dell’altro svizzero, ma Infantino sta riuscendo nell’impresa di rendere il discorso sui soldi sempre più preminente e chiaro, visto come l’argomento ritorni in ogni sua dichiarazione, anche se trattasi di previsioni del tempo. D’altronde la Svizzera ti educa al portafoglio come nessun altro Paese al mondo, pur se lo fa con la sua tradizionale, e fastidiosa, riservatezza complice di ogni intrallazzo finanziario globale. Memorabile e comico fu l’attacco dell’attuale presidente FIFA all’Italia, accusata in un’intervista su “La Repubblica” di dare per i diritti tv del mondiale di calcio femminile “200 volte di meno rispetto a quello maschile… non chiediamo che venga pagato quanto quello maschile, ma che si rispettino le donne che fanno questo sport”.
LEGGI ANCHE: Se Bobo TV diventa il nostro orizzonte
E’ un ragionamento talmente paraculo e senza logica da non valere nemmeno un commento ma al massimo una risata, perfettamente in linea con uno costantemente impegnato ad insistere a cicli regolari sul dedicare a Paolo Rossi lo Stadio Olimpico di Roma, che sarebbe come rinominare il “Guaranteed Rate Field”, casa dei “Chicago White Sox”, in memoria di “Shoeless” Joe Jackson. Chi vuole capire capisca, anche se dubito siano in grado di farlo coloro dotati dello stesso orizzonte etico di chi attualmente è seduto saldamente sulla poltrona di Zurigo. Tutti a parlare di nuove opportunità per queste iniziative in via di consolidamento nel calcio, retorica tesa a rendere senza valore ogni nostra passione e ad esaltare ogni nostra debolezza, vero obiettivo della massiccia campagna di marketing partita da tempo ad influenzare le nostre teste. Titilleranno le parti bassi del nostro stomaco e poi corromperanno tutto il resto del corpo intrufolandosi nel nostro portafoglio, convincendoci come sia proprio una buona idea rinchiuderci ancora di più tra le mura di casa a godere di 2/3 abbonamenti per seguire il calcio in tutta la sua multiforme inedita cialtroneria.
LEGGI ANCHE: La lezione dell’italiano che sta stupendo la Ligue 1
Al magazine tedesco “Die Ziet” l’avvocato Jean Luis Dupont, l’artefice della battaglia giudiziaria vinta da Jean Marc Bosman e quindi uno che la sa lunga, ha dichiarato di essere certo come la sentenza sulla SuperLeague abbia “il potenziale per essere come la Bosman alla decima potenza. Questa volta non si tratta di regolamentare il mercato del lavoro, ma delle condizioni fondamentali in cui possono svolgersi le competizioni”: serve altro per capire cosa sta per succedere? Forse, per approfondire, basterebbe dare un’occhiata alla borsa di stamattina, dove le azioni della Juventus sono salite del 16% e quelle della Lazio del 7% dopo la notizia del pronunciamento della Corte Europea, e i listini difficilmente mentono sul futuro delle intenzioni, artefici di cambiamento di prospettiva e aumento del potenziale giro d’affari. Con “abuso” e “illegale” la Corte Europea di Giustizia ha chiuso definitivamente un’epoca, e ha rimesso al proprio posto Uefa e Fifa con una frase che determinerà quasi tutto nel calcio del futuro: “non c’è una cornice legale che garantisca trasparenza, oggettività, mancanza di discriminazione e proporzionalità da parte di Fifa e Uefa”.
LEGGI ANCHE: Dazn e Sky salvano il calcio italiano?
Da oggi ogni cosa nel calcio è possibile, e quando ogni cosa è possibile nel fantastico mondo neoliberista in genere vincono i soldi e i vari interessi collegati alla finanza. I dirigenti del calcio, convinti di essere autocrati intoccabili di un pianeta a parte, hanno perso la loro partita più importante, ma non sia ciò di particolare rallegramento per noi tifosi. Qualsiasi decisione verrà presa sul calcio da ora in avanti, più che mai sarà frutto di motivazioni scollegate dai nostri interessi. Cambiano i padroni, ma non la sostanza. Hanno voluto fossimo clienti e ci sono riusciti, chiamati entusiasticamente a raccolta attorno all’avidità. “L’avidità, non trovo una parola migliore, è valida, l’avidità è giusta, l’avidità funziona, l’avidità chiarifica, penetra e cattura l’essenza dello spirito evolutivo… essa ha improntato lo slancio di tutta l’umanità”. Parola di Gordon Gekko. Buon Natale, anche a tutti coloro che hanno comprato un pandoro griffato Chiara Ferragni.
Scrittore, sceneggiatore e regista. Tifosissimo granata e già coautore con il compianto Anthony Weatherill della rubrica “Loquor” su Toro News che in suo onore e ricordo continua a curare. Annovera, tra le sue numerose opere e sceneggiature, quella del film “Ora e per sempre”, in memoria del Grande Torino.
Disclaimer: gli opinionisti ospitati da Toro News esprimono il loro pensiero indipendentemente dalla linea editoriale seguita dalla Redazione del giornale online, il quale da sempre fa del pluralismo e della libera condivisione delle opinioni un proprio tratto distintivo.
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Torino senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Toronews per scoprire tutte le news di giornata sui granata in campionato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
/www.toronews.net/assets/uploads/202304/e1b890e899df5c4e6c2c17d60673a359.jpg)
/www.toronews.net/assets/uploads/202508/2152c6c126af25c35c27d73b09ee4301.jpg)