LEGGI ANCHE: Il verbo di Aurelio De Laurentiis
Acerbi ha sicuramente sbagliato, anche se non si può avere contezza in quale misura lo abbia fatto, ma bisogna tenere conto delle circostanze e del luogo in cui tale sbaglio è avvenuto, perché è proprio il caso delle situazioni estreme in cui vengono amplificate le nostre miserie e le nostre virtù. E una azione di una partita di calcio è sicuramente una situazione estrema, uno di quei momenti dove diventa davvero difficile giudicare una persona. Ne “Il Mercante di Venezia” Shakespeare fa porre ad un suo personaggio, Isabella, una domanda davvero dirimente: “come sarebbe se Colui che è padrone del giudizio vi giudicasse per come siete”? In questo passaggio il grande drammaturgo inglese ci ricorda il valore della misericordia nell’esercizio della giustizia, e nel caso di specie forse si deve ammettere come Acerbi stia già ricevendo una punizione non proprio leggera, considerato come il marchio di razzista, essendo stato assolto dalla Giustizia Sportiva per insufficienza di prove, comunque gli rimarrà addosso per sempre e con esso sarà sempre quindi costretto a farci i conti. In un mondo, specie in quello dello sport, fatto molto anche di immagine non è una cosa di poco conto. La lotta al razzismo si deve continuare a fare senza soluzione di continuità, ma deve essere un processo culturale a cui ogni tanto viene in soccorso il diritto, se si vuole veramente avere una efficacia positiva contro questa terribile piaga dell’umanità che, sarà bene ricordare, non riguarda purtroppo solo le persone di colore. “Non c’è nessun giusto, nemmeno uno”, scrive San Paolo in una delle sue “Lettere ai Romani”, e sarà bene che il Napoli e i suoi tifosi, prima di mettere in atto qualche maldestra sceneggiata contro lo sciagurato Acerbi, si ricordino di questo ammonimento paolino. Sarà un bel giorno quando cadere nelle mani della legge non sarà la distruzione totale di una persona o il suo farla franca a dispetto dei suoi delitti, ma una sua occasione di espiazione e di redenzione. Siamo all’utopia, me ne rendo conto, ma nel caso di Francesco Acerbi credo che giustizia sia stata fatta, e non è poco. Ora cali il sipario e si mediti in silenzio, e pensiamo a quante vittime abbiamo fatto a causa del nostro pregiudizio. Perché è proprio quest’ultima cosa ad aver ferito l’incolpevole Juan Jesus.
Scrittore, sceneggiatore e regista. Tifosissimo granata e già coautore con il compianto Anthony Weatherill della rubrica “Loquor” su Toro News che in suo onore e ricordo continua a curare. Annovera, tra le sue numerose opere e sceneggiature, quella del film “Ora e per sempre”, in memoria del Grande Torino.
Disclaimer: gli opinionisti ospitati da Toro News esprimono il loro pensiero indipendentemente dalla linea editoriale seguita dalla Redazione del giornale online, il quale da sempre fa del pluralismo e della libera condivisione delle opinioni un proprio tratto distintivo.
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Torino senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Toronews per scoprire tutte le news di giornata sui granata in campionato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
/www.toronews.net/assets/uploads/202304/e1b890e899df5c4e6c2c17d60673a359.jpg)
/www.toronews.net/assets/uploads/202508/2152c6c126af25c35c27d73b09ee4301.jpg)