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tor columnist parola al mister Rampanti: “Che strani i giocatori del Toro… Il problema non è Baroni”

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Rampanti: “Che strani i giocatori del Toro… Il problema non è Baroni”

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Serino analizza così i temi caldi di casa Toro dopo il pareggio contro la Lazio
Gianluca Sartori
Gianluca Sartori Direttore 

Il Torino arriva alla sosta di ottobre con cinque punti in classifica: il pareggio di Roma contro la Lazio, però, porta in dote sicuramente una buona dose di rammarico. Analizziamo il momento del Torino nel consueto appuntamento con “Parola al Mister”.

La partita il Torino se l’è giocata bene. Buttare via la vittoria è stato un peccato. Purtroppo vengono fuori i difetti di singoli giocatori. I tre punti non sono stati portati a casa per questo motivo. Il Torino ha giocatori strani… Posso partire per esempio da Coco, che è capace di fare gol e subito dopo di combinare un guaio. Delle volte è grezzo nel pensiero. L’anno scorso è partito benissimo con un ottimo gol a Venezia, poi nel resto della stagione ha fatto errori clamorosi. Conferma questa incongruenza nel rendimento. Possiamo poi parlare di Lazaro, che è stato, secondo me, incredibilmente ingenuo su Cancellieri in occasione del secondo gol. Le società di calcio, a volte, si fanno influenzare da statistiche erronee. Quando si parla di assist, non si può ritenere tale un pallone buttato in mezzo da centrocampo, oppure da cross da calcio d’angolo. Su Lazaro si è detto che l’anno scorso ha fatto parecchi assist, ma quanti erano davvero passaggi decisivi per un compagno? Parliamo di un giocatore deficitario in tante cose. L’allenatore, comunque, cerca di fare il meglio con i giocatori che i calciatori che ha. E poi l’errore decisivo di Dembele si commenta da solo”.


Come giudichi il momento di un elemento come Casadei?

Più lo vedo meno penso che sia un centrocampista. Un giocatore che si possa definire tale è bravo a giocare con pochi tocchi e sa presidiare una zona di campo specifica. Invece penso che troppe volte la mediana del Torino rimanga scoperta anche perché Casadei non è un incontrista, né uno che fa gioco, ed è un problema secondo me. Ho insomma tante perplessità su diversi singoli; lo stesso posso dire per Vlasic, è dura definire quale sia il suo ruolo. Facile criticare l’allenatore, ma ci sono parecchi giocatori che non hanno una collocazione precisa, Baroni, secondo me, ha un compito difficile nel mettere tutti al posto giusto. Piano piano, secondo me, ce la potrebbe fare, ma è difficile”.

Tameze è l’unico vero incontrista del Torino?

Sa fare il doppio ruolo. Quando lo si schiera da braccetto, guadagni un giocatore che comunque sa anche contribuire alla manovra”.

Nkounkou deve giocare titolare?

E’ entrato e ha subito inciso con un’azione fantastica. Mi sembra sicuramente l’esterno migliore a disposizione. Ma ho visto una buona partita anche da parte di Pedersen: da un po’ di tempo dicevo che al Torino mancava l’apporto di esterni che riuscissero ad arrivare sul fondo e rendersi pericolosi. Per me è stata una bella sorpresa, una novità positiva. Lo abbiamo aspettato a lungo. Adesso lui non si deve fermare; occorre continuità. Pedersen da una parte e Nkounkou dall’altra, se rendono in questo modo, possono essere i due esterni titolari, ma occorre attendere altre conferme”.

Baroni sembrava in dubbio dopo Parma, pensi sia giusto che continui?

Con le mosse che ha fatto, ha dato segnali di forte presenza. Non è mai facile continuare a lavorare e non perdere il controllo dello spogliatoio quando iniziano a circolare voci di esonero e nomi di possibili sostituti. Lui è riuscito a presentare una squadra viva a Roma, e penso che a livello di scelte abbia fatto bene; quindi, è lecito pensare che possa mantenere il controllo della situazione”.