Il Torino annaspa: la sconfitta di Parma relega i granata al momentaneo quattordicesimo posto in classifica, e Marco Baroni sente i primi scricchiolii sulla sua panchina. Proviamo ad analizzare il momento attuale con Serino Rampanti, nel consueto appuntamento con “Parola al Mister”.

PAROLA AL MISTER
Rampanti: “Toro, le difficoltà attuali hanno un’origine precisa”
Serino, che partita hai visto al Tardini?
“Sono d’accordo con quello che hai scritto nel tuo editoriale: è una partita che il Torino avrebbe dovuto puntare a vincere. Credo che tutta la delusione dei tifosi sia giustificata. Però bisogna analizzare bene questa sconfitta e, per farlo, bisogna partire da inizio campionato. Delle partenze e degli arrivi dei giocatori si è già ampiamente parlato”.
In che termini ha pesato l’inizio di campionato?
“La sconfitta per 5-0 a Milano secondo me ha pesato molto e ha minato fin dal principio certi equilibri. Secondo me è stata molto importante l’esclusione iniziale di due giocatori: Adams e Maripan. Su quest’ultimo ha pesato il fatto di voler giocare come Baroni predilige, a quattro dietro. Ma con i giocatori che ha in difesa il Torino è difficile praticare quella strada. Secondo me, Maripan ha vissuto male questo avvio di campionato. E questa esclusione ha avuto ripercussioni anche nello spogliatoio. Su Adams non dimentichiamo le dichiarazioni del direttore sportivo, che un anno fa dichiarò in televisione che lo aveva convinto a firmare per il Torino dicendogli che un passaggio al Torino sarebbe stato utile per andare poi in una grande squadra. Invece non solo non c’è stata la cessione, ma Adams si ritrova ora a essere riserva di Simeone. Un’altra situazione difficile da rimettere a posto. Parliamo comunque del capitano del Cile e di un giocatore della nazionale scozzese, due elementi che si vedono esclusi dalla titolarità del Torino che inevitabilmente si ripercuote sull’ambiente squadra. Sono due casi difficilmente riequilibrabili, l’allenatore ci sta provando”.
Quali sono gli altri problemi del Toro?
“Nel Toro ci sono giocatori che, nelle posizioni in cui vengono impiegati, alterano gli equilibri della squadra a seconda del loro rendimento. Ad esempio, gli esterni: sono chiamati a proporre tanti traversoni, se non lo fanno il gruppo ne risente, e così sta accadendo. A centrocampo, secondo me, viste le caratteristiche dei giocatori a disposizione, il Torino non si può permettere di far giocare solo due elementi. Vlasic, poi, è un giocatore per me discontinuo, che si esprime meglio in casa che in trasferta. A Parma, invece, ha fatto molto bene Ngonge”.
La fase difensiva come mai non funziona?
“I primi difensori, in fase di non possesso, sono gli attaccanti, e nel Torino al momento sono tre. Passato il primo filtro, c’è il secondo, formato dai due centrocampisti; ma Asllani e Casadei non sono incontristi, così come Ilic. Per questo dico che sarebbe necessario giocare con tre mediani. Di conseguenza, la difesa va in sofferenza perché non ha sufficiente protezione. Io credo che sarebbe utile giocare con due sole punte per avere maggiore equilibrio, posto che con i difensori attuali non si può giocare a quattro. Insomma, il modulo ideale per i giocatori a disposizione secondo me è il 3-5-2, o 3-5-1-1. Il che non è facile, visto che comunque nella rosa ci sono tanti attaccanti importanti. Insomma, la rosa non è stata strutturata benissimo, le cose sono state fatte in maniera confusa. Da qui nascono le difficoltà attuali. Ma l’allenatore ha detto che il mercato è stato fatto in sintonia con la società…”
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