contabile rientreranno altri valenti atleti scovati chissà dove con l'essenziale qualità di avere un prezzo inferiore rispetto al pari ruolo ceduto. Dico questo perché la società ha già comprato Casadei nella speranza, poi tramontata, di cedere Ilic, dunque sappiamo tutti come opera il Presidente: prima si cede poi eventualmente si compra, possibilmente a fine mercato, a prezzi migliori. Mi è capitato di ascoltare recentemente un'intervista a Saputo del Bologna. Parole semplici, appassionate, non un filantropo, ma un imprenditore felice di costruire qualcosa, con pazienza, magari commettendo errori, ma con le idee chiare su dove stava investendo e cosa pensava di raggiungere. Rispetto al recente passato, questa società avrebbe tutte le possibilità per fare meglio in quanto solida finanziariamente, ma manca completamente di interesse, passione, progettualità.
I denari sono importanti ma in un ambiente così arido e deludente come quello del calcio attuale (scommesse, fallimenti ecc), basterebbe veramente poco per distinguersi: slancio, desiderio di migliorare le cose, capire i tifosi. Vi piacerebbe, vero?! Invece dopo 20 anni esultiamo per i quattro campetti del Robaldo e via a fari spenti, come diceva Lucio prima di Cairo, fino al prossimo campionato. D'altra parte il Toro in che cosa si differenzia rispetto ad un'altra azienda qualsiasi?
Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.
Disclaimer: gli opinionisti ospitati da Toro News esprimono il loro pensiero indipendentemente dalla linea editoriale seguita dalla Redazione del giornale online, il quale da sempre fa del pluralismo e della libera condivisione delle opinioni un proprio tratto distintivo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA


/www.toronews.net/assets/uploads/202304/d380201f720f0955148e275e1901f41a.jpg)
/www.toronews.net/assets/uploads/202508/2152c6c126af25c35c27d73b09ee4301.jpg)