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Che noia!
Il torello non si smentisce ed offre l’ennesima conferma della sua fragilità difensiva, caratteriale e strutturale. Contro un Cagliari ordinato che ha fatto la sua partita pur avendo numerose assenze, nonostante il vantaggio a metà della prima frazione, i nostri eroi sono riusciti a farsi recuperare con irrisoria facilità al termine del tempo e poi superare da un gol tanto bello quanto similare ad una manche di slalom ove i pali erano rappresentati dai nostri difensori. L’ho già scritto diverse volte e mi tocca ripetermi, non abbiamo determinazione e voglia di far “nostro” il risultato, siamo passivi, diamo l’impressione di giocare partite di esibizione sul modello “nazionale cantanti”. I calciatori ci mettono del loro, seguiti a ruota dal tecnico, che seppur con tutte le attenuanti del caso pare la brutta copia del compianto Sinisa che come tecnico, parere personale, non entusiasmava. Si perde, bene, anzi male, il tecnico che fa? Mette dentro tutti quelli che vede in panca il tutto condito da lancioni in mezzo all’area avversaria.
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Quando dobbiamo fare il “saltino” falliamo, così ha dichiarato il mister in conferenza stampa. Di quale “saltino” parla? Noi abbiamo proposto un calcio indecifrabile e scadente da inizio campionato, saltino o non saltino… Ngonge e Aboukhlal sono stati acquistati dal direttore sportivo per un determinato modulo di gioco manifestatosi da subito impraticabile, ma chi c’è dietro l’idea di giocare con due esterni alti ed una prima punta? Mi dispiace ma questo allenatore, per ora, non ha proposto nulla oltre a non aver valorizzato nessun calciatore.
Abbiamo gli stessi limiti da inizio torneo tanto che abbiamo già perduto 7 volte subendo tantissime reti. Vagnati è stato licenziato (nessuna lacrima…) solo perché l’operazione ha avuto costi inferiori a quella dell’eventuale allontanamento di Baroni mica per altro. Ci sta salvando un livello infimo della seconda parte della classifica di serie A molto più affine ad una alta classifica di serie B che non ad una prima parte di serie A. “Per il mercato, vedremo” tuona il presidente. Sono vent’anni che sentiamo, prima a giugno e poi a dicembre questa frase per poi apprezzarne con grande gaudio il prosieguo. Tutto sempre tediosamente uguale.
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Cambiando discorso, riflettevo sulle promozioni natalizie per assistere a gare come quelle con il Cagliari e ne ho capito il significato. Non si tratta di riempire lo stadio, altrimenti semivuoto, per sostenere la squadra, ma offrire a chi acquista spazi pubblicitari allo stadio una platea numericamente più importante.
Buon Anno a tutti!
Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.
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