Prima che sia troppo Tardy / Torna l’appuntamento con la rubrica di Enrico Tardy: "Usate testa e cuore, se sbagliate non c'è più tempo per rimediare, le chiacchiere stanno a zero"
Contro il Napoli, il tentativo di giocare in maniera aggressiva e con il baricentro della squadra "alto" è naufragato dopo circa dieci minuti.
Il Toro deve mettersi in testa di non potersi permettere, se non in qualche momento di determinate partite, di scoprirsi. Noi dobbiamo giocare chiusi e ripartire in velocità. Persino a Bologna abbiamo concesso metà campo a Barrow, oltre al tunnel tra le gambe di Vanja. Abbiamo una difesa vulnerabile e i portieri che non salvano una partita. Contro il Napoli, Sirigu non ha particolari responsabilità, ma è evidente che è lontano parente di quello di due anni fa. Mi vengono in mente i gol presi in mezzo alle gambe sue e di Vanja, penso sia un record.
In ogni caso, conoscendo i nostri limiti, dovremmo evitare di pensare di essere più bravi di quel non siamo e tornare a praticare un calcio più elementare partendo da una difesa solida e chiusa. Voi direte, contro il Parma dovremo vincere a tutti costi, come la mettiamo? All'andata vincemmo proprio giocando di rimessa, il che non vuol dire rinunciare ad attaccare, ma farlo con intelligenza non lasciando troppo spesso i difensori "uno contro uno" con Gervinho, ad esempio.
Dover fare i tre punti crea una forte pressione psicologica che mi auguro il mister sappia gestire e convogliare nei giusti canali. La lucidità e la pazienza saranno fondamentali. Si ricordino i nostri eroi che ci hanno portato loro a questo punto non il destino cinico e baro. È giunto il momento di restituire qualcosa, di avere la sensazione di dover saldare un debito, di pensare anche ai tifosi che oltre che ai problemi della pandemia e di tutto il resto è un anno e mezzo che soffrono davanti ai televisori ed hanno gioito per sei-vittorie-sei in un campionato.