La certezza è una: se per passare dall’astratto al concreto è necessaria la costanza, un eventuale esonero di Giampaolo sarebbe la peggior decisione da prendere perché, paradossalmente, un gioco così preciso, millimetrico e ben strutturato non si vedeva da anni. Solo che ci troviamo ancora in una fase pre-embrionale del suo sviluppo, dove la materia è informe e sta, pian piano, volgendo verso la sua formazione: interromperla ora sarebbe come fermare un processo, arrestare il sistema e riavviare un programma perdendo la maggior parte dei suoi dati.
Ciò che è necessario fare è dare fiducia al tecnico granata, lasciarlo lavorare senza mettere pressioni inutili che porterebbero soltanto al ricominciare da zero, inciampando nuovamente nelle stesse dinamiche ricadenti poi nelle medesime recriminazioni che si stanno mettendo sul piatto in questo momento. Necessario è fuggire al solito cane che si morde la coda se davvero si vuole dare al Toro una possibilità: le grandi squadre non si costruiscono in una stagione, ma nell’accumularsi di costanti progressioni tra di esse. Bisogna avere pazienza, dare spazio e tempo ma, soprattutto, aria ad una squadra che avrà tanto da darci.
© RIPRODUZIONE RISERVATA




/www.toronews.net/assets/uploads/202508/2152c6c126af25c35c27d73b09ee4301.jpg)
