La Primavera granata per Christian Fioratti ha sempre rappresentato il sogno, il coronamento di un percorso personale e professionale dedicato alle giovanili e dedicato soprattutto al Toro, squadra a cui l'allenatore è legato sin da quando era un giocatore del vivaio e a cui mai si è slegato. L'esonero dall'incarico di tecnico della Primavera mette fine a quel sogno e chiude l'era Fioratti, iniziata con la migliore delle premesse lo scorso anno, continuata con una salvezza agevole e terminata dopo un inizio di campionato negativo con soli tre punti in cinque giornate, figli di una vittoria e quattro sconfitte.

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Primavera, Fioratti paga i risultati ma resta il contributo di una vita per il Toro
Torino, il percorso di Fioratti in Primavera: dalla salvezza dello scorso anno ai saluti dopo cinque giornate
—Fioratti si siede per la prima volta sulla panchina della Primavera il 30 marzo 2025 in occasione della sfida con l'Empoli. Il Toro si trova in una situazione complicata da qualche mese. Tra gennaio e marzo la squadra di Tufano inizia a subire imbarcate, scivolando dalle zone più alte di classifica alle soglie della zona playout. Ludergnani sceglie di cambiare. Via Tufano, si apre una riorganizzazione interna. Fioratti, allora tecnico dell'Under 18 delle meraviglie e poi campione d'Italia a fine stagione, viene promosso. Il tecnico accetta l'incarico con orgoglio e inizia un percorso sulla base dei suoi due dettami, mentalità e appartenenza. "Mondonico diceva che essere del Toro è una cosa, ma essere da Toro è un'altra cosa. Ecco io vorrei avere dei ragazzi da Toro" afferma Fioratti nella prima intervista da tecnico granata. La squadra lo segue, recepisce le sue idee e risponde: arriva così un'agevole salvezza, le nubi si diradano con i risultati. In estate Ludergnani sceglie la continuità. Fioratti è confermato sulla panchina della Primavera e ribadisce quanto l'incarico assegnatogli sia per lui un sogno. La vittoria al Mamma e Papà Cairo è l'antipasto alla stagione, in campionato però il Toro non ingrana. Sconfitta alla prima, poi il successo sul Napoli e in seguito un ruolino di marcia non all'altezza con altri tre ko, alcuni pesanti. Fatale quello con il Cesena, nella gara più abbordabile, dove è mancata anche la reazione alla squadra granata.
Fioratti, una vita per il Torino. Paga i risultati di inizio stagione, ma resta quanto fatto in tredici anni
—Per Fioratti il percorso in granata, in quella che è stata la sua casa prima da ragazzo e poi da tecnico, termina nel più amaro dei modi. Dopo tredici anni di Toro, dopo aver allenato tutte le categorie del Settore giovanile e aver iniziato il percorso da zero con quella più prestigiosa, è arrivato lo stop. Di certo una ferita per un tecnico che umanamente e professionalmente ha dato tutto per il Toro e che ha sempre ribadito negli atteggiamenti, nelle parole e nei fatti il legame a doppio filo con i colori granata. La dedizione al Toro da parte di Fioratti resta indiscutibile ed è un dato di fatto. Allo stesso tempo è chiaro che le difficoltà incontrate nell'inizio di stagione abbiano rappresentato l'ago della bilancia per il cambio di rotta. I risultati non sono dalla parte di Fioratti e in Primavera i risultati iniziano già a pagarsi rispetto a quanto accade nelle categorie inferiori. La società ha scelto di cambiare e così è terminata la guida di Fioratti, che saluta con il rammarico delle prime cinque giornate ma anche con la consapevolezza del proprio contributo in tutti questi anni. Lo scudetto dell'Under 18 da lui costruita e guidata fino alla promozione in Primavera a marzo resta nella storia.
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