ZAIA 5: Con pazienza inizia a prendere campo sulla corsia destra, trovando man mano spazio. Ne approfitta sul finale di primo tempo con un'incursione a tutta fascia e un destro che costringe Mihelsons a una parata poco decisa sulla cui respinta può arrivare Liema Olinga. Soffre invece nella ripresa, incassa due gialli che gli valgono il rosso nel finale. Da lì il Genoa ha vita ben più facile nel cercare la rimonta.
PELLINI 6.5: Sopra le righe. Non si limita alla fase difensiva, ma si fa trovare ovunque. E diventa anche un pericolo con cui il Grifone deve presto fare i conti... A metà frazione bacia il palo esterno con una gran girata, a fine primo tempo costringe ancora Mihelson a intervenire con una discesa di incursore. Nella ripresa regge i tentativi di assalto del Genoa, Mendolia però nello slalom ha la meglio.
CARRASCOSA 6: Con l'assenza di Perez, va a fare il centrale in coppia con Pellini e non il terzino come si era visto durante il derby. Gli attaccanti rossoblù non sono in grande giornata, bravo però a lasciare loro poco margine. Si conferma duttile: fin qui è stato testato in tutti i ruoli della difesa da Baldini.
KUGYELA 6: Torna sulla corsia mancina come terzino. Offre una buona spinta sulla sua corsia, dietro è invece attento e non soffre mai il confronto sulla fascia. Nel finale si dedica interamente al contenimento, scelta obbligata con il Toro rimasto in dieci uomini. Sembra subire fallo sul 3-3, ma non viene segnalato.
LIEMA OLINGA 6.5: Schierato come mezzala destra, offre sin dalle prime battute una prova fatta di concretezza con anche un guizzo decisivo. In due stagioni non aveva mai trovato la via del gol in Primavera, non si fa scappare l'occasione a rimorchio dopo il tiro mal respinto di Zaia per il 3-1. (69' BRZYSKI 5.5: Entra quando la partita si fa complessa, gli manca qualcosa nel reggere l'urto)
ACQUAH 6: Prova ordinata nel complesso. A centrocampo vince tanti duelli, soprattutto nel primo tempo dove trova pochi che riescano a contrastarlo. Nella ripresa la sua gara si fa più difficile, come per tutti, ma la prestazione resta sufficiente.
LUONGO 6: Non era titolare da metà ottobre, quando aveva salutato per aggregarsi ai Mondiali U17 con l'Italia. Ritrova la maglia dal 1' con il Genoa dopo aver giocato un tempo nel derby ma arretra mezz'ala. Si dimostra ordinato, partita (60' SABONE 5.5: Lotta sul pallone in un finale teso dove cerca di essere ovunque, ma non riesce con la stessa efficacia che altre volte ha invece dimostrato)
SANDRUCCI 6.5: Prima da titolare in Primavera, trova il modo di lasciare il segno specialmente sui piazzati. Disegna il corner su cui Pellini tenta l'acrobazia, poi regala il traversone perfetto per la testa di Gabellini. Più sicuro rispetto al derby, lo fa vedere in campo capitalizzando i palloni che riesce a giocare (79' BONADIMAN sv)
GABELLINI 7: Vede rosso quando incontra il Genoa, per la quinta volta consecutiva decide un confronto con i rossoblù. Lo fa sbloccandosi dopo quasi due mesi senza gol e lo fa in grande stile con una doppietta. Prima il rigore del vantaggio, poi l'incornata del 2-0. Torna determinante e questa è sicuramente la miglior notizia per il Torino, a prescindere dai tre punti mancati
BONACINA 6.5: La buona prova nel derby gli vale la riconferma dal 1'. Alla prima sgasata conquista un calcio di rigore dopo essere stato falciato da Odero e mette in discesa tutta la partita. Non fa mai mancare applicazione e mostra una buona personalità (60' POLITAKIS 5.5: Sta riprendendo minutaggio nelle gambe e tornando pian piano nelle gerarchie Primavera. Non ha ancora la sua brillantezza, ma carbura. Nell'ultimo quarto d'ora scala a terzino destro per coprire il buco lasciato da Zaia, la marcatura su Spicuglia è però rivedibile)
ALL. BALDINI 6: Più che mai è un Torino a due facce. Nel primo tempo si è visto tutto ciò che era mancato negli ultimi tempi dove i risultati non sono arrivati e la valutazione sarebbe molto più alta. La sua Primavera pressa, imposta e concretizza portandosi con un largo vantaggio all'intervallo. Nella ripresa il Toro invece si abbassa, forse un po' seduto, e poi paga gli episodi di cui ha colpa - rigore e rosso - e l'ultimo che ha causato tante proteste in casa granata. In generale però troppa poca brillantezza rispetto alla prima frazione, i cambi non riescono a incidere come forse ci si sarebbe aspettato. Il Torino esce dalla gara con un punto e con molta rabbia, da incanalare per la gara con la Lazio in cui servirà lo stesso gioco del primo tempo e non ripetere gli errori del secondo.
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