E su Simeone cosa pensa?"Simeone è sempre stato un calciatore forte, ovunque è andato ha lasciato bei ricordi. Si tratta di un giocatore di livello medio alto, quindi non mi sorprende averlo visto così pimpante. Si tratta di un giocatore molto quotato nell'ambiente".
In questo inizio di stagione non si può dire che Marco Baroni non abbia cambiato le carte in tavola. Un segnale positivo o negativo? "Baroni è un bravissimo allenatore, bisogna farlo lavorare. Anche gli allenatori sbagliano, ma cambiare è segno di grande intelligenza. Si può avere un'idea di calcio, poi però determinate caratteristiche dei giocatori non vanno bene con quel tipo di calcio e bisogna inventarsi qualche altra soluzione".
Cosa si aspetta da Torino-Genoa?"Sono due squadre che si equivalgono. Il Genoa ha raccolto poco, però le prestazioni non sono state negative. Penso che non avrà problemi a salvarsi a fine stagione. Penso che sarà una partita abbastanza equilibrata, decisa dagli episodi".
E cosa hanno rappresentato per lei queste due realtà?"Beh diciamo che sono stato fortunato a vestire la casacca di due club storici come Genoa e Torino. Hanno vestito queste maglie grandi giocatori. Con il Genoa ho sempre giocato per non retrocedere, con il Torino sono arrivato secondo in campionato. Siamo stati gli unici a vincere a Verona. Non avevamo mai pensato di poter vincere lo Scudetto, quando ce ne siamo accorti era un po' tardi. La squadra era davvero completa: forte in difesa, ben fornita a centrocampo e in attacco. Del resto avevamo gente come Leo Junior, Zaccarelli e Dossena, tre che facevano davvero la differenza".
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