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tor tn radio Marsiglia (IlSecoloXIX): “Il Genoa non deve perdere. Ecco cosa attende il Toro”

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Marsiglia (IlSecoloXIX): “Il Genoa non deve perdere. Ecco cosa attende il Toro”

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Il punto sui prossimi avversari del Toro: conosciamo tutti i segreti del Genoa grazie a chi lo segue sempre da vicino
Davide Bonsignore Redattore 

Cavalcano l'onda dell'entusiasmo i ragazzi di Marco Baroni, forti della vittoria casalinga contro il Napoli di Conte. Domenica 26 ottobre, alle 12:30, un'altra partita allo stadio Olimpico Grande Torino per i granata, che affrontano il Genoa di Patrick Vieira, ancorati all'ultimo posto in classifica con 3 punti, alla pari di Pisa e Fiorentina. Una gara da vincere per il Torino, una gara da non perdere per i rossoblù. Analizziamo i punti di debolezza e di forza e in generale la situazione del Genoa grazie a chi lo segue ogni giorno da vicino. Si tratta di Fabio Marsiglia, giornalista de Il Secolo XIX e di CalcioGenoa.it, intervistato nel corso dell'ultima puntata di TN Radio, podcast settimanale in onda ogni martedì sera: lo ringraziamo per averci introdotto la gara dal punto di vista dei rossoblù.

Buonasera Fabio, domenica c’è Torino-Genoa, con i rossoblù che non stanno vivendo una grande stagione… “Sicuramente. È un dato oggettivo: 3 punti, con Pisa e Fiorentina in fondo alla classifica. Non si può parlare di una stagione forse neanche da 5 in questo momento. C’è anche da dire che il Genoa anche l’anno scorso era partito molto male. Ci fu un cambio di allenatore, questo probabilmente ha inciso. Però siamo neanche alla decima giornata, il beneficio che sia presto lo si può anche concedere alla squadra di Vieira, però sicuramente da qua in poi, con un calendario più abbordabile, già la gara contro il Torino è da non perdere. Bisogna prendere qualche punto e provare a muovere una classifica che sta diventando deficitaria”.

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Il Genoa è partito anche con buone aspettative: era così anche internamente? Oppure c’era negatività a fronte di un mercato non soddisfacente? “Vieira l’anno scorso ha ereditato una squadra su misura per Gilardino. Vieira ha fatto le nozze coi fichi secchi, si è adattato alla sua rosa, ha messo insieme una squadra competitiva che, però, ha sempre pensato a non prendere gol e poi nel caso a farli. C’è anche da dire che ha cambiato qualcosa tatticamente ma non troppo. Quest’anno il mercato è stato improntato a mettere fantasia nella rosa del Genoa: utilizzando molti trequartisti con il 4-2-3-1, le ali molto offensive. Si è cercato di dare opzioni in quella zona del campo: sono arrivati i vari Stanciu, Gronbaek, Carboni, Cornet, che è un giocatore – a differenza degli altri, che sono in rampa di lancio – da rilanciare. Vieira sta deludendo proprio perché quest’anno gli è stata fatta una rosa su misura: ha chiesto gente capace di saltare l’uomo, creare occasioni da gol. È arrivata, ma i gol stanno mancando. Forse prendere Colombo al posto di Pinamonti è stata la mossa meno azzeccata. E sicuramente alle sue spalle manca l’ispirazione che sarebbe dovuta arrivare”.

Genoa verso l'attacco a due: punti di forza e di debolezza

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Nel Genoa si sente la mancanza di leader sia tecnici che di temperamento. Forse la soluzione per ritrovare mordente è una scossa dall’alto? “Leader il Genoa ne ha persi: sono andati via Badelj e Bani… Quest’anno sicuramente un leader soprattutto caratteriale è Vasquez: capitano del Messico, è un giocatore abituato a palcoscenici anche importanti. Lo standing ce l’ha. Manca il leader tecnico: non c’è quel giocatore che possa prendere in mano le redini della squadra in campo e a livello calcistico. Uno potrebbe essere Malinovskyi, che in carriera, però, non è mai stato un leader, centrale in un progetto. Per quanto riguarda Vieira, al momento, nelle ultime dichiarazioni del DS Ottolini gli è stata ribadita ancora una volta la fiducia. Anche perché quando è arrivato, Vieira è arrivato subito con i crismi di un allenatore che avrebbe dovuto fare un ciclo lungo, di due/tre anni. Il problema della fiducia a Vieira in questo momento non si pone. È chiaro che se a novembre/dicembre il Genoa dovesse essere ancora in quelle zone di classifica, le cose cambierebbero molto…”.

Tornando a Torino-Napoli, con un Genoa che ha problemi a segnare si parlava della possibilità per i rossoblù di passare a una doppia punta. Può essere il punto di forza del Genoa? E dall’altra parte a cosa deve stare più attento? “È un’opzione concreta. Una scossa va data anche sotto l’aspetto tattico: quella delle due punte è un’opzione fattibile. Si parlava di un 4-3-1-2, a livello logico sembra il modulo più ragionevole con questa squadra. Un trequartista come Malinovskyi – e come poteva essere Stanciu, ma ha problemi fisici e non ci sarà probabilmente, o comunque non sarà titolare – e le due punte che potrebbero essere Ekhator ed Ekuban, oppure Ekuban con Colombo. Colombo, in questo momento, sembra essere un pochino uscito dai radar di Vieira, Ekhator è in rampa di lancio. Il Genoa deve lavorare sul fare gol. Però anche guardando gli ultimi Genoa-Torino o Torino-Genoa, è una grande storia di 0-0, 1-1… Non è mai stata una partita molto emozionante e spettacolare. Mi aspetto lo stesso canovaccio in questa occasione. Probabilmente il pallino ce l’avrà il Torino, che cavalca l’entusiasmo della vittoria contro il Napoli ed è, secondo me, una buona squadra. Probabilmente Baroni proverà a imporre il proprio gioco. Io mi preparerei ad un Genoa molto ostruzionista. Che, però, paradossalmente potrebbe essere una buona cosa per il Genoa: quando ha avuto questo atteggiamento – anche con il Como, per esempio – alla fine ha portato a casa qualcosa (con il Como un punto). Non mi aspetto tantissimi gol. Se vincerà il sarà con un gol di scarto, altrimenti sarà uno di quei pareggi a reti bianche o a massimo una rete”.