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Venturato a TN: “Paleari sottovalutato. Da secondo a primo, già successo”

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In esclusiva su Toro News le parole dell'ex allenatore sull'attuale portiere del Torino, ma ai tempi del Cittadella
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

"Sono molto contento per Alberto, è un ragazzo che si merita quello che sta vivendo nelle ultime settimane. Colgo l'occasione per fargli i miei più sinceri complimenti ma non mancherà occasione di sentirlo personalmente come alcune volte ci capita". Debutta così in esclusiva su Toro News un veterano di lungo corso delle panchine del nostro calcio, ovvero Roberto Venturato, che ha trascorso anni davvero piacevoli in Veneto al Cittadella con Paleari portiere. Proprio l'attuale estremo difensore granata, meraviglioso protagonista delle ultime settimane, è il tema della chiacchierata.

Mister buongiorno. Cosa può dirci di Alberto Paleari?"La statura umana è almeno pari a quella tecnica. Dal punto di vista del talento calcistico Paleari è secondo a poco. Si tratta di un portiere molto talentuoso che probabilmente ha raccolto meno di quanto meritasse nel corso della sua carriera. In lui l'aspetto umano fa davvero la differenza. Ha una grande dote morale, la quale emerge preponderante all'interno dell0 spogliatoio. Una persona che sa operare in silenzio dispensando consigli e solidificando il gruppo squadra. Quello che emerge all'esterno posso confermarvelo dall'interno". 


Anche nel suo Cittadella Paleari non partì titolare. "Proprio così. Era chiuso il primo anno da Alfonso. Non giocò molto nella prima stagione insieme ma il suo lavoro è stato premiato a lungo termine. Nella stagione successiva è diventato titolare della squadra e non si è più schiodato dalla porta. Paleari come tanti giovani di quel Cittadella è diventato un esempio di cosa significa lavorare bene in una società di provincia. Il Cittadella di quel periodo è stato preso come esempio anche grazie a casi come quello di Alberto". 

Siete rimasti in contatto?"Sì, alcune volte ci sentiamo. Di solito mantengo un buon rapporto con tutti i giocatori che alleno, Alberto è uno di quelli con cui ho legato maggiormente. La sua capacità al dialogo e all'ascolto fanno la differenza. Nel mio Cittadella fu un valore aggiunto, non soltanto dal punto di vista tecnico". 

Forse è arrivato troppo tardi alla ribalta della Serie A?"Sì, forse sì ma molto dipende dalle scelte che ognuno opera. Paleari scelse un Benevento che era stato costruito per risalire prontamente in Serie A, invece tutto girò storto e finì in Serie C. Comunque, il tempo premia chi agisce per il bene e alla fine Paleari si sta prendendo delle soddisfazioni molto meritate con un grande club come il Torino". 

Rappresenta bene l'arte dell'aspettare il momento giusto."Sì, esprime un bellissimo messaggio, specie per i più giovani. Aggiungo che ha sempre saputo aspettare con l'atteggiamento giusto, quello di chi non si lamenta, di chi non muove polemiche sterili. Ha sempre aiutato l'altro e dovunque è stato ha dato il suo contributo dentro e fuori dal campo. Sono sincero: mi rende molto felice poter parlare di lui dopo tanti anni e celebrare la sua ascesa". 

Lei è pronto a tornare in panchina?"Sì, sono sempre pronto a tornare. Nel calcio si sa che ci sono periodi di pausa. L'entusiasmo è sempre tanto e attendiamo fiduciosi una nuova chiamata".