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TURIN, ITALY - OCTOBER 17: President Urbano Cairo attends Torino FC first team training session on October 17, 2025 in Turin, Italy. (Photo by Torino FC/Torino FC 1906 via Getty Images)
Oggi a Milano è stata la giornata dell'evento RCS "Sport Industry Talk: L'Economia dello sport", un’occasione per approfondire il valore strategico dello sport per il Paese attraverso un confronto tra istituzioni, imprese e protagonisti dei grandi eventi internazionali. Tra i partecipanti è intervenuto anche Urbano Cairo che, oltre a essere patron del Torino FC, è presidente e amministratore delegato di RCS MediaGroup.
Perché in Italia si fa fatica a riformare il calcio?
"Il calcio italiano soffre ancora dei postumi del Covid che ha avuto un impatto notevolissimo sui conti economici. Il calcio italiano in tre anni ha perso 3 miliardi e 600 milioni, ha aumentato i debiti di oltre 5 miliardi e tante società hanno avuto problemi enormi. Purtroppo il governo con è venuto incontro a un movimento come il calcio, nonostante il suo contributo fiscale e occupazionale. Qualche aiuto poteva essere una cosa giusta, purtroppo non c’è stato e questo pesa. Poi ci sono altri temi, di ordine generale. Come il tema del numero di squadre professionistiche di squadre rispetto alle altre internazionali. In Inghilterra, nonostante un fatturato più che doppio, ne ha 92. In Germania sono 36, in Francia e Spagna una quarantina. L'Italia ha cento squadre professionistiche e non ce lo possiamo permettere.... dovremmo almeno incentivare le squadre di Serie A e Serie B ad avere tutte le seconde squadre, che non avrebbero le stesse difficoltà delle sessanta squadre di C che fanno fatica a rimanere in piedi. Poi c'è il tema degli stadi, solo poche squadre in Italia hanno lo stadio di proprietà. Noi ci stiamo pensando, per il Torino è una possibilità. Però guardando gli stadi all'estero sono molto più accoglienti rispetto a quelli italiani. Poi c'è la pirateria, che impatta in maniera incredibile. Le società di calcio perdono qualcosa come 300milioni l'anno a causa della pirateria... e poi, il tema dei temi: mettere sotto controllo i costi. In Spagna lo fanno anche abbastanza bene e dovremmo farlo anche noi. Vanno messi sotto controllo".
I governi si dimostrano timidi se non pigri a sostenere il calcio in Italia. Sarebbe vista come una mossa impopolare?
"Il calcio, a parte quello che spende, contribuisce con un miliardo di contribuzioni fiscali e ha anche più di 300mila dipendenti occupati. Anche i cinema ha attori ben pagati come lo sono i calciatori italiani... io non ho nulla contro il cinema, anzi lo amo, adesso c'è LA7 Cinema... e anche questo settore sta avendo dei problemi non da poco. Ma certamente il calcio, a maggior ragione per i 3,6 miliardi persi in 3 anni a causa covid, ha bisogno di sostegno".
Si parla di dialogo tra Federazione e Lega Serie A: dove dev'essere orientato questo dialogo?
"Sicuramente la FIGC, che rappresenta tutto il calcio italiano e non solo la Serie A - ma anche calciatori, allenatori, tutti quanti - può essere portatrice al nostro governo, che tra l'altro ha mostrato sensibilità e intuito per altri sport, come il Giro d'Italia con cui ha reso il paese ambasciatore dell'Italia nel mondo. Secondo me il calcio va controllato e monitorato di più, alcuni eccessi vanno limitati... ma va anche aiutato e le scommesse per esempio potrebbero portare un grande supporto poi per il sostegno ai giovani, nello sviluppo delle infrastrutture... sono fondamentali, poi a breve sapremo il sorteggio della Nazionale Italiana".
Siamo meno orgogliosi della nostra Nazionale che da anni non si qualifica ai Mondiali....
"Incrociamo le dita... vediamo chi sarà l'avversario. Noi abbiamo delle nazionali giovanili straordinarie, siamo la prima nazione per partecipazioni alle fase finale dei Mondiali e degli Europei negli ultimi 10 anni. Vuol dire che i giovani li stiamo crescendo. Poi però i giovani nelle prime squadre fanno meno minuti rispetto all'estero. Noi abbiamo la maggior parte di minuti giocati da giocatori stranieri, alla pari con l'Inghilterra. Anche questo è un tema: i giovani li abbiamo, però dobbiamo farli giocare".
La vittoria porta entusiasmo, basta anche osservare il tennis con il caso Sinner, secondo lei?
"Domenica la Nazionale ha fatto più ascolti la sera quando il bacino era maggiore, ma al pomeriggio Sinner-Alcaraz ci ha appaiato come ascolti. C'è una generazioni di campioni interessanti, Sinner, Musetti, Berrettini, Sonego... la somma dei punti ATP dei tennisti italiani è più alta di quella dei tennisti americani".
È proprio innamorato dei numeri...
"Beh perché i numeri dicono tanto, in un numero tu hai tutto".
I giovani ci sono ma non si affermano come dovrebbero. È possibile che non abbiano poi così tanto talento? Come mai vengono acquistati così tanti giovani dall'estero? Non andrebbero affiancati?
"Bisogna evitare che si perdano. Servono meccanismi che favoriscano la loro affermazione: incentivi a farli giocare, investimenti in tecnici e infrastrutture. Non so se servano "paletti" all’arrivo degli stranieri, ma si possono creare condizioni che favoriscano i nostri ragazzi".
Vent'anni alla guida del Toro: cosa la spinge a continuare?
"Ho preso il Toro che era fallito e mi tirarono per la giacchetta... poi da lì le cose sono andate avanti, un percorso lungo fatto di gioia e dolori. Il Toro era la squadra di mia mamma e mio papà, quindi è quella per la quale io palpito. C'è la voglia di fare qualcosa di meglio, ma sono ottimista e ci credo. Stiamo facendo investimenti importanti, dopo il Filadelfia abbiamo completato il Robaldo, altro investimento importante. E c'è il tema dello stadio. Stiamo capendo con il sindaco se è possibile, spero che lo sia. Negli ultimi 13 anni siamo stati saldi in serie A, spesso nella parte sinistra. L'obiettivo è migliorarsi".
Il presidente granata ha poi rilasciato delle dichiarazioni in merito a due suoi giocatori.
Su Paleari ha detto: "Paleari sta facendo benissimo, ci crede tantissimo ed è motivatissimo. Lo vedo protagonista anche quando non sta parando. Pure Israel è un ottimo portiere, ma adesso abbiamo Paleari che sta facendo bene, quindi prolunghiamo i positivi".
Il discorso si è poi spostato su Asllani: "Con la sua Albania andrà ai playoff, proprio come noi italiani. Nel derby ha fatto un buon secondo tempo. Asllani ci piace, l'abbiamo preso in prestito, sta facendo bene, sta al mister metterlo in campo. Riscatto? Siamo a neanche un terzo del campionato, vediamolo all'opera: Asllani sta facendo buone cose e si deve confermare per essere noi invogliati a riscattarlo"
Infine, su un possibile acquisto in difesa, il patron ha detto: "Non abbiamo ancora parlato di mercato né con Vagnati né col mister: ragioneremo se eventualmente qualcuno potrà andare a giocare e da quel punto di vista se magari reinserire qualcuno".
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