31 maggio 1942, terzultima giornata di campionato.


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1942, Venezia-Torino rompe i sogni scudetto ma dà vita agli Invincibili
A contendersi lo scudetto sono rimaste alcune compagini, tra queste il Torino e il Venezia. Sul campo del Penzo arrivano proprio i granata, in vetta alla classifica, in vantaggio sui lagunari di tre punti e di una sola lunghezza, invece, sulla Roma. Nel capoluogo veneto la partita non è fortunata per i granata, che tornano in Piemonte sconfitti con il risultato di 3 a 1, proprio contro gli stessi che a ottobre li avevano eliminati dalla Coppa Italia. I granata si vedono sorpassati dalla Roma, vincitrice con il risultato clamoroso di 6 a 0 contro l'Ambrosiana-Inter. Con i due punti conquistati alla terzultima di campionato, i giallorossi vanno sopra ai granata di un punto e con due vittorie alle ultime due di campionato vincono la Serie A con 42 punti. I granata rimangono a 39, mentre i lagunari una lunghezza dietro di loro. La sfida contro il Venezia è dunque una disfatta per i granata, tuttavia, segnerà qualcosa di ancora più importante. Il presidente del Grande Torino, Ferruccio Novo, ha in mente un progetto solido: vuole costruire una squadra che sia in grado di vincere il campionato 1942/43. L'analisi realizzata dallo staff del club granata porta ad una conclusione: bisogna rafforzare il centrocampo. Il primo obiettivo è Grezar, mediano della Triestina, ma è riluttante a lasciare la propria città. Così i granata analizzano quella che si può definire la loro bestia nera della stagione 1941/42: il Venezia. Due profili, due ventitreenni, sono molto interessanti. A Torino qualcuno se n'è già accorto: la Juventus è disposta ad offrire 800 mila lire per portare a casa i due talenti azzurri. Si tratta di Loik e Mazzola. Secondo Novo sono i profili che fanno al caso del Torino: una mezzala destra, che faccia il paio con Menti a sinistra, ed un regista per dare raziocinio e brillantezza ad una manovra che l’anno prima è apparsa consistente ma non sempre produttiva come avrebbe potuto. Il presidente del Torino, nonostante la concorrenza dei cugini bianconeri, presenta ai lagunari un'offerta di un milione e 200 mila lire più contropartita tecnica: Mezzadra e Patron. Il Venezia accetta: Loik e Mazzola passano in granata. La mossa convince anche Grezar ad unirsi a quella che già prima che inizi il campionato è la favorita. E così sarà.
Venezia-Torino del 31 maggio 1942 è stata una disfatta, ma si è rivelato il punto di svolta per coloro che passeranno alla storia come Grande Torino: gli Invincibili.
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