- Coppa Italia
- Mondo Granata
- Video
- Redazione TORO NEWS
4 Maggio 2025: Photo Nderim Kaceli
Sono passati ormai oltre dieci giorni da quella notte di giovedì 6 novembre in cui l'auto di don Robella, di ritorno da Mondovì, è stata colpita provocando il ricovero in gravissime condizioni del prete. Uno schianto che ha inevitabilmente coinvolto il popolo granata, estremamente legato a don Riccardo Robella. Ad oggi, aggiornamenti veri e propri non sono disponibili e ci sono poche notizie: le condizioni di don Robella sono le medesime da giorni, intubato e stabile. La speranza è che il parrocchiano possa al più presto riprendersi e tornare alla propria vita, ma intanto a tornare sull'incidente è il passeggero che don Robella stava trasportando. Sulla sua Dacia Duster c'era a bordo anche Ulrico Leiss de Leimburg, Console Onorario della Polonia a Torino, che ha raccontato così l'avvenimento ai microfoni del quotidiano La Stampa.
"Come prima cosa ricordo il guard rail - ha raccontato Ulrico Leiss de Leimburg -. Non ho visto altro che quello: pensavo di finirci contro, invece continuando a ruotare ci siamo fermati". Un incidente che ha sconvolto i due passeggeri, essendo arrivato all'improvviso: "Tutto ad un tratto abbiamo sentito una grossa botta da dietro, è stato un suono di lamiere che si contorcevano, ma sono riuscito ad aprire la portiera, l’unica utilizzabile". Nell'impatto, il Console ha avuto decisamente più fortuna rispetto a don Robella: "L’ho cercato subito - ha proseguito Ulrico Leiss a La Stampa - era disteso, si era ribaltato il sedile. Gli ho sentito il polso, poi è arrivato un signore, un medico". I dubbi espressi dal Console polacco sono legate all'altra vettura, un Audi Q8: "Non l'ho vista né arrivare, né andare via, non so neanche di che colore sia. Mi chiedo come sia stato possibile venirci addosso. Un mistero, come il fatto che gli airbag non si siano aperti". Ad oggi le condizioni di don Riccardo Robella sono le stesse raccontate in precedenza. Per le novità, bisognerà attendere. Non si può far altro che augurare a don Robella una guarigione che sia la più celere possibile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA