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tor mondo granata La Maratona si riunisce: “Stadio vuoto? Utopia. E non possiamo finire in B”

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La Maratona si riunisce: “Stadio vuoto? Utopia. E non possiamo finire in B”

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Ultras riuniti sotto la Maratona per decidere sulla contestazione: tutti i dettagli
Redazione Toro News

La contestazione c'è e ci sarà. Questa è la base da cui i gruppi organizzati - e non - della Maratona si sono riuniti sotto la Curva intorno alle 13:00 di oggi, sabato 13 dicembre. Una riunione creata per stabilire come andare avanti con la contestazione, e per chiedere, evidentemente, il supporto da tutti. Così il primo discorso di un membro dei gruppi organizzati con il megafono proprio sotto alla Maratona: “L’idea è di condividere il pensiero di tutti i tifosi del Toro. Noi abbiamo fatto varie cose per mandare avanti questa contestazione, cose riuscite meglio e cose riuscite peggio. Però in un modo o nell’altro abbiamo sempre cercato di portarla avanti in vari modi. Abbiamo iniziato con Torino-Sassuolo l’anno scorso, dove per provare a tenere il nostro spazio, il secondo anello vuoto abbiamo preso multe, diffide, denunce… L’abbiamo portata avanti tutto l’anno scorso e quest’anno. Siamo partiti subito quest’anno con Torino-Fiorentina, dove abbiamo fatto una “coreografia” con solo striscioni contro la società. Abbiamo provato anche contro il Pisa, a stare fuori il primo tempo, abbiamo provato a fare marce. Però quello che è mancato è stato l’appoggio di tutto il popolo granata. Nella marcia del 4 maggio, per esempio, eravamo veramente tanti: eravamo più di venti mila. Quello che noi chiediamo è che quando cerchiamo di fare qualcosa – e lo facciamo per noi tifosi del Toro, perché tutti noi siamo contro la società – vorremmo avere un appoggio in più”.

Come contestare? La proposta più quotata

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Questa la domanda iniziale: la richiesta è l'appoggio di tutti, ma anche idee su come andare avanti a contestare, con nuove iniziative. Sicuramente la proposta più quotata è stata quella dello stadio vuoto, ma gli ultras ne hanno subito fatto notare le debolezze, a partire da un supporto che sembra non esserci a riguardo: “Contro il Pisa abbiamo chiesto lo stadio vuoto per 45 minuti di Coppa Italia, eravamo in 300 nell’antistadio. E i posti dove ci sono i gruppi organizzati erano persino occupati, quindi non c’è stato neanche rispetto nei nostri confronti di lasciare quei posti vuoti. Noi sentiamo tanta gente che vorrebbe lo stadio vuoto, ma quando l'abbiamo proposto abbiamo avuto pochissimo seguito”. Qualcun altro ha provato a proporre "Non possiamo una volta applaudire i giocatori e l'altra contestare. Serve un obiettivo preciso", ma questa proposta non è stata accolta: l'idea comune è quella di contestare, sì, ma sempre supportando la squadra...

Maratona riunita: le linee guida e la richiesta generale

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“Noi oggi vogliamo chiedere a tutti voi come affrontare la contestazione. Qualsiasi cosa si fa in questo momento si prendono le diffide. Quando abbiamo fatto le marce eravamo in 20.000, com'è che qua siamo quello che siamo?”, questo il fulcro della richiesta: non restare in pochi a contestare. "Non mi sembra sia questo il numero della Maratona. Siamo la maratona. Se dopo due gol smettiamo di cantare mi gira il c**zo. Contestiamo la società ma seguiamo la squadra. Non possiamo finire in Serie B. Quando facciamo qualcosa dovete seguirci: se siamo in 200 è una cosa, in 2000 un'altra", ha ribadito qualcun altro, unendo i due concetti: la richiesta generale è ottenere l'appoggio di più persone possibili, ma la linea guida deve essere chiara. Contestare la società è necessario, ma lo è anche supportare la squadra. "Il nostro  pensiero è di continuare a contestare la società ma anche di aiutare i ragazzi: noi in B non ci vogliamo andare, dobbiamo cantare per loro", il sunto di tutto.

Contestazione e Maratona: l'idea della Curva

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Inevitabilmente, unendo più generazioni, una Maratona unita non può non arrivare a parlare anche di se stessa. “Ho girato l'Europa. Stamattina sono partito alle 8 da solo da Pesaro. Bisogna continuare a contestare a tutti i costi. Deve andare via, civilmente deve andare via. La gente ha bisogno della Maratona. Se la Maratona non contesta la gente si rassegna. Se non ci sono gli ultras tutto si spegne. C'è bisogno di contestare sennò la gente si rassegna. Lo stadio vuoto è utopia, dobbiamo andare dentro e contestare”, ha raccontato Patrignani, dei Fedelissimi di Pesaro. Poi sono tornati a parlare gli ultras: “Noi siamo la Curva Maratona ci portiamo un'entità di chi prima l'ha costruita. Per mantenerla abbiamo bisogno di gente che ci dà una mano. Quindi smettiamola con la provocazione che la Maratona non è più quella di 20 anni fa”. Un discorso che si collega facilmente ai due precedenti, se si vuole essere un gruppo di tifosi unito c'è bisogno di più persone possibili: "Fare stadio ad oggi non è facile. Per qualsiasi azione ci sono tante conseguenze negative. È per questo che facciamo questo discorso: abbiamo bisogno a vicenda". I concetti rimarcati in questa riunione dei gruppi organizzati della Maratona sono chiari: contestare la società, tifare la squadra e restare il più uniti possibile.