Alla vigilia della sfida tra Torino e Napoli, valida per il settimo turno di Serie A, anche il tecnico azzurro Antonio Conte è intervenuto in conferenza stampa. Poco dopo le parole di Marco Baroni, anche l'allenatore del Napoli ha fornito le sue sensazioni sul match. Di seguito le sue dichiarazioni: "Anno più complesso? L'ho spiegato tante volte, chi vuol capire capisca. Basta andare a vedere cosa ho detto, non mi fate rispondere un'altra volta, poi diventa una litania. Il discorso di McTominay è molto semplice: ha cambiato status, arrivato da giocatore inutilizzato a miglior giocatore del campionato. Quando cambi status le attenzioni nei tuoi confronti durante la partita sono totalmente diverse. Inevitabile che venga visto in maniera diversa. Nessuna questione di adattamento, l'anno scorso si è adattato a tutto".
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Conte pre Torino-Napoli: “Toro? Hanno un’ottima squadra e un grande allenatore”
Quali sono le condizioni generali della squadra e degli infortunati? "Abbiamo ritrovato i nazionali, la maggior parte di loro hanno giocato entrambe le partite quindi quando tornano bisogna essere bravi a modulare gli allenamenti per il reinserimento. Infortunati? Buongiorno è tornato in gruppo, già da 3/4 allenamenti. Lo stesso Politano. Il recupero di Rrahmani sta andando bene e Lobotka ha iniziato la sua. L'obiettivo è vedere che risposte diamo a giocare sette partite in 22 giorni. Inevitabile che ci sarà un dispendio di energie importante e bisognerà fare delle rotazioni. Ci sarà bisogno di tutti, siamo curiosi di vedere le risposte".
Partita contro un avversario ostico, si affronta con le certezze più recenti o con un qualcosa del passato? "Il modulo è sempre un 4-3-3, che può essere tipico con due esterni o atipico con un centrocampista in più. Difficile catalogare un sistema di gioco nelle due fasi, spesso cambia la costruzione e la fase di non possesso. Al di là di questo, abbiamo queste due certezze, sia con i 4 centrocampisti che con i due esterni d'attacco, e cercheremo di proporle sempre. Non abbiamo altre soluzioni. Ci sono anche delle situazioni che fanno sorridere, come contro lo Sporting o contro il Genoa. Inevitabile che poi chi vede la partita trae conclusioni per il risultato. Abbiamo due identità chiare e andremo avanti così. la rosa è stata strutturata in base a queste situazioni".
Quali insidie nasconde la sfida di Torino? "Non solo contro il Torino, qualunque squadra che affronta il Napoli la affronta come i campioni d'Italia. Le motivazioni per gli altri saranno al mille per mille, tutti hanno la voglia di fare qualcosa di straordinario. Domani sarà una partita difficile. Io vivevo a Torino e conosco l'ambiente, sono andato a vedere spesso le loro partite. Ha una storia gloriosa, hanno tradizione, un'ottima squadra e un grande allenatore. La Lazio di Baroni l'anno scorso è stata la nostra bestia nera. Ma domani sarà un'altra partita".
Molti più infortuni in Serie A, si nota questa tendenza? "Sarebbe bello fare una statistica a livello europeo per capire che tipo di proporzione c'è, più si gioca e più si rischiano gli infortuni. I nostri calciatori sono sempre impegnati e tendono a farsi male. Serve fare rose profonde e ampie, ormai sappiamo che durante la stagione dobbiamo far fronte a questo tipo di problematiche. Conviviamo con il rischio che i giocatori possano farsi male".
C'è qualcuno che è rimasto qui a Napoli e le ha fatto vedere qualcosa in più? Neres e Lang ad esempio? "Neres non deve dimostrarmi nulla, l'anno scorso è stato importante per lo scudetto. Noa si sta ambientando e sta cercando di capire cosa vogliamo da lui, è un ragazzo che lavora e si applica e sicuramente avrà le sue possibilità. Deve avere pazienza e voglia"
Su Gilmour?"L'anno scorso all'inizio era capitato un problema a Lootka e Gilmour l'aveva sostituito in maniera egregia. Ho totale fiducia in lui. Ha sempre risposto presente. A livello di caratteristiche ricopre le stesse di Lobotka ed era stato preso per questo. Trovarne un altro in questa rosa diventa difficile, perché tutti hanno caratteristiche diverse e non sono dei veri play. Mi auguro di no, ma dovremmo adattare qualche giocatore".
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