LE VOCI

Vanoli pre Parma-Torino: “Si parla di Europa, ma dobbiamo chiudere un altro discorso”

Redazione Toro News

Questo suo primo anno può essere un trampolino di lancio per il suo Toro del futuro?

"Ho sempre detto che ho la fortuna di avere un carattere che da di più nei momenti negativi. Quello che ho detto ai ragazzi è che serve lavoro e mentalità. Simao cresciuti tuti e i risultati parlano. Ora non ci dobbiamo fermare. Dobbiamo continuare a migliorare per costruire una base importante per il futuro"

C'è una grande passione nell'ambiente. Come si gestisce l'entusiasmo e dove potete arrivare 

"Voglio coltivare l'entusiasmo. Non ti deve far diventare presuntuoso, quello che ho detto dal primo giorno è che io sono qua per unire. Indipendentemente da tutto, il girone d'andata è stata colpa nostra, mancava uno spirito che oggi c'è e i tifosi lo percepiscono. Non deve mai mancare impegno e determinazione  per la gente che viene anche in trasferta. La frase di Pizzul che porteremo sulla maglia è questa: Della storia del toro conosco soprattutto questo spirito di appartenenza questo senso di identità e questo sentirsi parte di una famiglia. "

Quanto sarebbe importante riscattare Elmas in ottica futura?

"Lo sappiamo, dipenderà dalla società. Il mio compito è far capire ad Elmas che qua c'è la storia e può diventare protagonista. A volte è meglio fare un passo indietro ed essere un giocatore importante. Qui ha queste carte, poi c'è la società ed è l'altro aspetto determinante. Ma non è il mio compito. E' andato a Lipsia per il salto, a volte fai fatica...Lo devo convincere che qua si possono fare cose importanti"

Domani per te sono 100 panchine nel calcio professionistico italiano. Fermandoti a riflettere, quale ricordo ti viene per primo in mente?

“Ti ringrazio perché non lo sapevo, ho un difetto che può essere un pregio, guardo sempre avanti, spero sempre di farne altre 100. In questo percorso la cosa che mi fa più piacere è che quello che ho fatto me lo sono conquistato, sono stato con grandi allenatori ma on l’umiltà di imparare. La prima panchina da prof ti fa venire un po’ di paura, certo, ma è stato un bel percorso, però ripeto, guardo sempre avanti”.