Giocherete a Pasquetta alle 12.30, si aspettava un cambiamento dell'Italia sul giocare anche in questi giorni? "Ho avuto una fortuna di vivere un'esperienza in Inghilterra e per loro Pasquetta o l'ultimo dell'anno sono giorni in cui è un piacere andare allo stadio. Lì, la festività è un'ottima occasione per vivere la propria squadra del cuore. In Italia invece c'è di più la cultura dello stare a tavola con i propri familiari. E' una questione di cultura, comunque noi siamo preparati anche a questo".
In Europa abbiamo visto giocatori poco noti diventare protagonisti... "Lo scouting lo fanno tutti, ma i mercati se li dividono le grandi società. Quello brasiliano è seguito da grandissimi club e competere con loro non è facile. E poi bisogna guardare alla funzionalità. Gli allenatori nel nostro campionato sono molto tattici. Ci sono tanti aspetti quando si va a prendere un giocatore. E quello culturale è tra gli aspetti più importanti. Io dico sempre che bisogna pure conoscere la storia del club per capire quali sono i calciatori più o meno adatti. Poi, diciamoci la verità. Il mondo è aperto per tutti e tutti si sono evoluti. Il bello è anche copiare le idee degli altri o migliorarle. In ogni caso penso che oggi tutte le società conoscano tutti i giocatori, perchè tutti sono migliorati nello scouting. Ricordo che vent'anni fa l'Udinese era la prima società a seguire giocatori di tutto il mondo con le videocassette, lo ricordo perchè ci lavorava mio fratello. Oggi, invece, Wyscout lo hanno tutti. Tutti sono molto preparati. Comunque, penso sempre che bisogna capire che squadra siamo e in che ambiente siamo per capire quali sono i giocatori giusti".
Vanoli chiude: "Approfitto per fare gli auguri a voi, alle vostre famiglie e ai tifosi che ci hanno sempre supportato. Auguri di Buona Pasqua a tutti".