tor toro Torino, Zapata: “Ho dovuto reimparare a camminare, ora punto alla doppia cifra”

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Torino, Zapata: “Ho dovuto reimparare a camminare, ora punto alla doppia cifra”

Il capitano granata da Prato allo Stelvio: "L'infortunio, Superga, il rinnovo. Voglio ripagare sul campo l'affetto"
Gianluca Sartori
Gianluca Sartori Direttore 
Duvan Zapata, Prato allo Stelvio

Il primo calciatore a prendere la parola nella stagione 2025/2026 non può che essere Duvan Zapata. Il capitano del Torino, fuori da ottobre 2024 per una lesione del legamento crociato anteriore, del menisco mediale e laterale del ginocchio sinistro, è nelle ultime fasi del recupero ed è stato già coinvolto da Marco Baroni, almeno parzialmente,in alcuni allenamenti con il resto del gruppo, ma non è ancora a disposizione del tecnico. L'ariete colombiano ha parlato in conferenza stampa a Prato allo Stelvio: l'occasione è stata buona per riflettere sui lunghi mesi passati lontano dai campi, su momenti importanti come il rinnovo di contratto e la lettura dei nomi del Grande Torino a Superga e sulle prospettive future. Ecco tutte le sue dichiarazioni.

Hai fatto qualche primo allenamento con il nuovo allenatore. Ci sono delle differenze tra quello che chiede Baroni e quello che chiedeva Vanoli?

“Sì. Il mister ha idee chiare. Per me sono allenatori diversi, anche se stiamo lavorando con un modulo con cui i ragazzi hanno finito la scorsa stagione. Ma ci sono concetti diversi e un modo di lavorare differente. Quindi sì, ci saranno delle modifiche su come giocheremo”.

Puoi entrare un po’ più nello specifico su queste novità?

“A me in particolare non ha chiesto ancora niente per quanto riguarda il campo. Non posso andare nello specifico su altre cose perché lo deve dire l’allenatore. Ma penso che ci abitueremo bene alle sue idee e ai suoi concetti. I ragazzi si stanno adattando. E’ una questione di abitudine. Questo periodo ci serve per prepararci bene e l’amichevole con l'Ingolstadt sarà importante per iniziare a mettere in pratica quello su cui stiamo lavorando”.

Come sono stati i mesi di attesa?

“Ho lavorato con la palla già nel periodo in cui i ragazzi erano in vacanza. Ora mi sto reinserendo nel gruppo. E’ un’emozione, è bello tornare a sentirmi competitivo e allenarmi con gli altri. Sono contento, sono in crescita. Sono i primi allenamenti con loro, mi sono sentito bene e spero di continuare così”.

Come interpreti il ruolo del capitano?

“Sono capitano dalla stagione scorsa. Per me è un orgoglio. Mi hanno scelto e non me lo aspettavo, questo mi ha colto di sorpresa. Ma ho spirito di responsabilità nell’essere capitano di un club così importante. Più che capitano mi considero un leader. Bisogna trascinare i ragazzi dando l’esempio, anche perché sono quasi il più vecchio, eccezion fatta per Antonio Donnarumma. Mi sento di avere questa responsabilità. Ce l’avevo già quando sono appena arrivato. In quel momento, quando c’era mister Juric, ero il più vecchio, e questo mi faceva sentire la responsabilità di dare l’esempio, dentro e fuori dal campo, che forse è ancora più importante. Spero di continuare a trascinare i ragazzi”.