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Inter-Torino 5-0, Chivu: “La partita era quello che era, così è entrato Diouf”

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Le parole del tecnico nerazzurro Chivu al termine della sfida contro l'Inter
Eugenio Gammarino

Al termine del match di San Siro, il tecnico nerazzurro Cristian Chivu è intervenuto ai microfoni di DAZN per un commento post-gara. Di seguito le sue dichiarazioni.

Il risultato finale promette bene. "Sono felice per i ragazzi,  per il lavoro fatto nelle ultime tre settimane e il fatto dell’aver accettato carichi di lavoro importanti. Li ringrazio per l'aggressività e la mentalità. Abbiamo cercato di fare tutto al meglio di essere al meglio al primo appuntamento della stagione. Hanno fatto un grande lavoro e io sono contentissimo".

Ci può parlare delle sue esultanze? "La telecamera non mi mollava un attimo. Al primo gol non ho esultato ma sono contento perchè le palle inattive sono importati. Ero felice per il gol di Alessandro e l'assist di Barella e per tutti perché meritavamo un esordio del genere ma era solo il gol dell'uno a zero"

Si abituerà alla telecamera vicino alla panchina? "Per me non è un problema, basta che non si avvicina troppo e se dico qualche parolaccia lo farò in rumeno. Dopo tanti anni in Italia non è facile".

Riuscivate sempre a trovare le soluzione a partite in corso. "Era come l'avevamo preparata. Hanno risposto tutti alla grande. Sono contento per l'esordio di Sucic che ha fatto una grande partita, per quelli che sono subentrati come Bonny che alla prima a San Siro ha anche segnato. Ma c'è ancora tanto da lavorare".

Su cosa ha lavorato quando sei arrivato? "E' tutto merito loro, ho a che fare con dei grandi campioni che hanno messo alle spalle una stagione che poi non è stata tanto male. I campioni trovano sempre gli stimoli e la motivazione giusta per ritornare a fare quello che facevano prima. Noi non dobbiamo dimostrare niente a nessuno".

Napoli è ancora favorito dopo la partita di stasera? "E' sempre la squadra che vince il campionato e la squadra da battere".

L'allenatore nerazzurro è intervenuto anche ai microfoni di SKY per un commento post-gara. Di seguito le sue dichiarazioni.

La cosa che ti è piaciuta di più oggi?“Il fatto che la squadra ha dimostrato aggressività, ha avuto un buon approccio alla gara. Attenzione, aggressività e ricerca della verticalità. Sono contento perchè sono cose sulle quali abbiamo lavorato. Merito dei ragazzi, hanno fatto una grande prestazione, ma dobbiamo stare calmi, è solo la prima. Però abbiamo avuto a disposizione solo quattro settimane di lavoro e questa partita era una incognita per tutti. Abbiamo lavorato tanto, i ragazzi si sono messi a disposizione fin da subito e oggi hanno fatto una grande prova sotto tutti i punti di vista”.

Come giudica la prova di Sucic?“Sono contento per Petar. Non era semplice giocare la prima a San Siro, ve lo dice uno che qualche partita qui l’ha fatta. Ma lui ha dato una prova di personalità e di qualità. Si è inserito subito e si è calato nelle nostre richieste dal punto di vista tattico, delle cose che doveva fare. Ha tirato fuori anche qualche cosa che non avevo visto in termini di aggressività. Era una cosa che gli avevamo chiesto. Ha fatto una grande prova, nonostante abbia cambiato spesso giocando a due e da mezzala. Anche Barella si è messo subito a disposizione. Davanti alle necessità che la squadra aveva, perché nella mia testa quello che volevo era lui in regia, mi ha fatto vedere a Bari con l’Olympiakos che poteva farlo, ma non è semplice convincere un giocatore a fare una cosa nuova. Sono felice perché ho giocatori duttili, che hanno esperienza e che si mettono a disposizione del gruppo”.

Come vede Diouf?“E’ un centrocampista che non avevamo perché è mancino. Siccome la partita era quello che era, volevo anche premiare un ragazzo appena arrivato per farlo sentire parte del gruppo. E l’ho messo anche in un ruolo che non ha mai fatto. Non bisogna giudicarlo. Non so nemmeno se ha disfatto le valigie da quando è arrivato. Ma sono felice perché ha avuto la possibilità di assaggiare subito San Siro”.

C’è qualcosa che non le è piaciuto? “Questo preferisco dirlo davanti alla squadra, in privato. Ci sono cose che non mi piacciono, perché bisogna sempre fare meglio, non bisogna mai accontentarsi di quello che si fa. Sono anche felice e contento di non avere subito gol. E’ una cosa importante, qualche critica ultimamente è arrivata”.

Contento dei francesi Bonny, Pavard e Thuram?“Contento di loro come dei ragazzi di altre nazionalità. Per quanto riguarda Bonny sono contento perché si è sbloccato subito e l’ho visto felice come lo avevo conosciuto a Parma. Per l’impegno che ci sta mettendo è un giocatore importante che ci darà una mano. Su Marcus sono felice perché ha fatto due gol ed è consapevole che deve dare continuità a tutta la stagione”.

E’ stata più emozionante la prima da giocatore o la prima da allenatore a San Siro? “La prima da giocatore non me la ricordo. Mi hanno pure operato in testa… Ho avuto emozioni oggi, ma niente di particolare, ero concentrato a trasmettere qualcosa dal punto di vista motivazionale alla squadra. Poi chiaro che quando entri in questo stadio qualcosa ti torna in mente. Ma la cosa più importante in questo momento non sono io, non lo sarò mai. La cosa importante sono questi giocatori che per me sono fondamentali. Per come si sono presentati e per come hanno accettato me e il mio staff sono sicuro che continueremo a lavorare bene anche se poi arriveranno momenti meno belli”.