Lecce-Torino, perché sì e perché no: le motivazioni possono fare la differenza

Penultimo appuntamento per il Torino in questa stagione 2024/2025, la prima di Paolo Vanoli sulla panchina dei granata. Il penultimo appuntamento porterà Samuele Ricci e compagni allo stadio "Via del Mare" di Lecce del grande ex Marco Giampaolo. Il Lecce deve vincere per poter sperare ancora nella salvezza, il Torino non ha più nulla da chiedere al suo campionato. Come sempre, torna il nostro appuntamento con il perché sì e perché no: tre motivi per essere fiduciosi in vista della sfida in Salento e tre motivi per cui non esserlo. "Abbiamo un impegno con il decimo posto e dobbiamo tentare di conquistarlo, non vale niente ma serve per la mentalità. Poi c'è la storia. Per il Torino il via del Mare è stato sempre un campo dove a volte si è pagato, è successo anche con Mondonico. Se siamo degli uomini e conosciamo la storia, dobbiamo onorarla" ha detto Vanoli nella conferenza stampa della vigilia. Il riferimento è alle due retrocessioni che il Torino ha patito a Lecce, la prima nel 1989 con Vatta in panchina, la seconda nel 2000 con Mondonico allenatore. Questo dunque potrebbe essere il primo perché sì. Un altro perché sì riguarda direttamente l'avversario odierno del Torino. Fino a questo punto della stagione il Lecce ha disputato diciotto partite casalinghe, ottenendo 3 vittorie, 6 pareggi e 9 sconfitte. In queste partite, ha segnato 12 gol e ne ha subiti 31, con una differenza reti di 19 gol. Questo si traduce in una media punti di 0,83 a partita in casa. Questi dati proiettano il Lecce al terzultimo posto nella classifica che valuta solamente i match casalinghi, a quota 15 punti. Ad aver segnato tra le mura di casa meno gol in questa stagione di Serie A è solamente l'Empoli, fermo a quota 9 reti. Assieme ai giallorossi anche il Monza ha segnato solo 12 reti in casa. Come detto, il Torino avrà voglia di rivincita a Lecce. Ma le cose al "Via del Mare" sono spesso andate bene nel recente passato: ecco perché anche i precedenti possono rappresentare un perché sì per Ricci e compagni. I granata sono in vantaggio negli scontri diretti con il giallorossi: 17 vittorie, 10 pareggi e 8 sconfitte. Nelle ultime stagioni, in particolare, il Torino ha sempre fatto punti contro i salentini e negli ultimi 6 scontri ne ha raccolti 14 (4 vittorie e 2 pareggi). In particolare fuori dalle mura di casa, gli ultimi due precedenti sono due vittorie granata, uno 0-2 a marzo 2023 e uno 0-1 a ottobre dello stesso anno, firmato Alessandro Buongiorno. L'ultima sconfitta risale al 2 febbraio 2020 la squadra allenata da Walter Mazzarri è stata abbattuta per 4-0 dal Lecce allora allenato da Liverani. Sono chiamaramente differenti le motivazioni di Lecce e Torino. Da tante settimane i granata giocano senza più un obiettivo: Europa troppo lontana, salvezza già archiviata. Tutto questo ovviamente mette molta più motivazione in vista della sfida del "Via del Mare" ai salentini di Marco Giampaolo rispetto ai granata. Ecco quindi il primo dei tre perché no. Del resto, nelle ultime giornate per il Torino non è stato facile interpretare con la giusta mentalità le partite affrontate. I risultati maturati nelle ultime settimane hanno in parte minato il girone di ritorno del Torino. Una sola vittoria, quella contro l'Udinese, nelle ultime sette giornate, tre sconfitte nelle ultime cinque. Sicuramente si è ben lontani dal marzo alquanto positivo per la squadra di Vanoli. Tutto questo è connesso alle scarse motivazioni del Torino che dal canto proprio ha trovato sulla sua strada squadre impegnate per obiettivi importanti: dal Napoli all'Inter, dal Venezia al Lecce. Samuele Ricci non è ancora al meglio e il Torino ne ha risentito contro l'Inter. Il mediano è rientrato dopo due settimane. Negli 80 minuti giocati con l'Inter il giocatore ha collezionato un tiro, un contrasto e 34 tocchi di palle. In particolare, sono stati 26 i passaggi riusciti dal centrocampista azzurro, 30 quelli tentati e 26 i controlli. Tutto ciò denota una forma non ancora al meglio del giocatore, la quale si riflette sul rendimento complessivo della squadra. Dunque, ritrovare un Ricci migliore vuol dire avere anche un Torino più pericoloso e concreto.