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Torino-Como 1-5, la moviola: un rigore, interventi Var e qualche dubbio

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Dal mani di Pedersen al gol convalidato di Paz: l'analisi completa delle decisioni di Bonacina e del Var
Matteo Curreri

Una serata nefasta, di cui il risultato finale non può che essere lo specchio. Lo stesso specchio in cui i granata devono osservarsi da vicino per capire se siano il dottor Jekyll o Mr. Hyde; se la verità risieda nei sei risultati utili consecutivi che precedevano la partita di ieri sera o nelle partite da incubo già registrate in questa stagione contro Inter, Atalanta e, per ultima, il Como. Un film già visto, di cui c’è già stato un sequel e un’evitabile parte tre, sempre caratterizzato dalla mancanza di mordente dopo un duro colpo subito e dall’assenza di voglia di rivalsa, da parte di chi non getta la spugna, che invece si riflette in un tabellino privo di giocatori granata alla voce cartellini. Così come era già successo con Inter e Atalanta. Le serate da horror sembravano messe alle spalle e invece, allontanati i mostri, il Toro deve affrontarne di nuovi, che risiedono nella propria coscienza di squadra.

Smolcic unico ammonito

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Nel lunedì blu, a tinte profondamente comasche, c’è stato anche un giallo. Ma non si tratta del genere di una pellicola da incubo, ascrivibile a un torinesissimo Profondo Rosso, bensì dell’unica ammonizione estratta dal direttore di gara Kevin Bonacina, sotto i cui occhi il Toro incassa il primo ko dopo i precedenti che raccontavano di tre vittorie e un pareggio. Soltanto Smolcic compare nel registro dei cattivi per un fallo commesso dopo che Vlasic, protagonista di un’azione palla al piede, era stato atterrato dopo aver superato da poco il cerchio di centrocampo. Un giallo che costa caro al giocatore del Como, che salterà la partita con il Sassuolo in quanto diffidato. Un cartellino giudicato dall’opinionista di Dazn, nonché ex arbitro, Luca Marelli, un po’ troppo severo, poiché non si trattava di un’azione potenzialmente pericolosa “in quanto la direzione era verso l’esterno e non verso la porta”.

Il primo episodio in area: il tocco di braccio di Pedersen

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E l’estrazione dei cartellini, come già anticipato, si ferma qui. Poi si passa agli episodi su cui Bonacina e la sala Var hanno dovuto prendere qualche decisione che poteva indirizzare il corso degli eventi. La prima è alla mezz’ora, quando Jesus Rodriguez, a sinistra, punta sia Pedersen che Casadei. Lo spagnolo prova a sfondare nel mezzo, ma trova il piede destro di Casadei che fa sbattere il pallone sul braccio di Pedersen, in area di rigore. Per l’arbitro non c’è nulla, mentre per Luca Marelli, in diretta, si tratta di un intervento sospetto che poteva portare all’on-field review, visto che il pallone colpiva il norvegese da molto vicino – dopo una carambola – ma il suo braccio è molto largo e compie “un leggero movimento a portare avanti il pallone”. Tuttavia, il check si chiude senza che l’arbitro venga richiamato al monitor.

Qualche dubbio sul rigore per il Toro

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Al 36’ il gol del primo vantaggio del Como con Addai e al 43’ l’episodio che permette al Toro di andare al riposo sul risultato di parità. Jesus Rodriguez si incespica mentre prova a rinviare un pallone al di fuori dell’area di rigore, ma l’esterno dei lariani lo tocca con il braccio. Bonacina viene coinvolto per l’on-field review. “A seguito di revisione, il numero 17 del Como (Jesus Rodriguez) tocca il pallone con la mano in area di rigore. Prima del tocco di mano non tocca il pallone con i piedi. La decisione finale è calcio di rigore” è la spiegazione di Bonacina, condivisa con gli altoparlanti dell’Olimpico Grande Torino. Marelli non concorda: “Ricordiamoci che il movimento del braccio deve essere conferente con il movimento – afferma – le braccia in questo caso si muovono secondo il movimento di Rodriguez”.

Il poker di Paz: prima il fuorigioco, poi la convalida

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Nella ripresa, ancora Addai riporta avanti il Como, prima del tris di Jacobo Ramon. Ma non c’è limite al peggio in questa sera dai contorni oscuri. È il 76’ quando una triangolazione visionaria tra Douvikas, Perrone e Nico Paz viene trasformata in rete dall’argentino, che resiste a Tameze e colpisce in controbalzo. Ma la bandierina si alza. Bonacina chiede però di attendere, fino a convalidare la rete: è Nkounkou a tenere in gioco il 10 comasco. All’86’ il gol firmato Baturina certifica i cinque passi indietro compiuti dai granata.